Categorie
Notizie

Eravamo quattro amici al bar…

Mese nefasto per la canzone d’autore italiana quello di gennaio, il 1/1/2003 se ne andava il Signor G, per gli amici Giorgio Gaber, il 4/1/2015 ci lasciava Pino Daniele l’uomo in blues, colui che fece proprio della musica afro americana un vessillo da sbandierare nel paese del bel canto. Il giorno 11 gennaio 1999 anche Faber raggiunge i verdi pascoli che tanto amava e il 27 gennaio del 1967 Luigi Tenco il cattivo maestro, il ragazzo indomito e impavido con occhi profondi e neri, il “figlio della portinaia”, come ama chiamarlo De Gregori, vola in qualche lido a noi sconosciuto, per un colpo di pistola. Colpo che forse non si è dato da solo, come molti sanno o pensano, ma “somministrato” per far tacere una voce scomoda; tutto in quel di Sanremo, manifestazione canora per eccellenza, che a volte assume seriamente l’aria di uno spettacolo circense, con tanto di ballerine, clown e soprattutto tigri di cartone. Una delle canzoni più belle di De Andrè s’intitola proprio “Preghiera in Gennaio” che Fabrizio dedicò all’amico Luigi, alcune delle parole che Faber scrisse al ritorno a casa dopo le esequie di quel piccolo eroe, recitano così:

Dio di misericordia
Il tuo bel Paradiso
L’hai fatto soprattutto
Per chi non ha sorriso
Per quelli che han vissuto
Con la coscienza pura
L’inferno esiste solo
Per chi ne ha paura

Versi come questi non hanno tempo, insegnano l’amicizia e soprattutto fanno si che la canzone italiana e quella d’autore in special modo riescano a sopravvivere alle mode, agli attacchi continui alla cultura nonché ai detrattori della nostra tradizione. La storia poi è nota, dopo Tenco a valanga la canzone d’autore entra prepotentemente nella società. Un’Italia in bilico tra la forte industrializzazione però ancora saldamente ancorata ad un mondo rurale e provinciale, accetta suo malgrado questo nuovo linguaggio.  Il primo bip è proprio a Sanremo, il luogo del delitto, che si manifesta questa tendenza. Nel 1968 difatti vince Sergio Endrigo, uno dei ragazzi di Genova, anche se di nascita non lo era, come quasi tutti i cantautori della “Scuola genovese”. Poi arrivano gli LP che fino allora erano solo prodotti difficilmente collocabili sul mercato, a differenza del microsolco a 45 giri che spopolò agli inizi degli anni ‘60. Insieme alle pretese giovanili e le rivendicazioni della nascente società civile, arrivano sul mercato i Concept Album, e le chitarre in chiesa. Oliviero Pigini  il patron della EKO, storica casa di strumenti musicali, diceva: una chitarra in ogni casa d’Italia e quasi è riuscito nel proprio intento. Ma è sempre Fabrizio de Andrè ad aprire la via al Concept Album nel 1968 con il suo LP “Tutti Morimmo a Stento” un esempio che vedrà poi decine di proseliti seguire le orme del maestro. Il 2020 si presenta come un anno di ricorrenze importanti per la musica d’autore, i 50 anni del capolavoro di De Andrè “La Buona Novella”, Concept Album dei migliori di Faber, dove la fede incontra l’uomo, in cui ogni nota e ogni parola di quel disco hanno un ordine ben preciso e nulla è lasciato al caso. È l’anno del “Signor G” album registrato dal vivo da Gaber nel 1970, il signor G appunto, che segna l’inizio dell’esperienza teatrale di Giorgio Gaber e la sua scomparsa dalle scene televisive. La musica d’autore è ospite d’onore spesso all’Ex Mercato di Torre spaccata, negli scorsi anni molti rappresentanti illustri della nostra canzone d’autore e non solo sono stati presentii nella struttura con le loro performance, ne citiamo solo alcuni come Roberto Kunstler (festival di Sanremo), Andrea Tarquini ( Folk Studio), Claudio Simonetti (Goblin) e tanti altri. Per il 2020 come già anticipato sulla scorsa edizione del giornale è in programma un memorial su Giampiero Artegiani, che ci ha lasciato lo scorso anno, musicista e autore di testi indimenticabili come “Perdere L’amore” di Massimo Ranieri e altri grandi successi della musica leggera italiana. 

Per il mese di giugno è in programmazione il concorso “Parole in movimento” dedicato esclusivamente ai cantautori che si esibiranno in acustico. Ideato da Alex De Vito, patron de “I colori dell’Anima contest” il concorso apre nuove prospettive a chi ama l’arte in genere e la musica in special modo. Alex De Vito dice, “Se ami la musica, pensi di essere bravo e di avere talento, questo concorso fa al caso tuo. Da noi possono partecipare davvero tutti, visto che abbiamo suddiviso i partecipanti in tre categorie, Junior, teenagers e senior. Una opportunità davvero grande per chi ha voglia di mettersi in mostra”. Sulla pagina Facebook “I colori dell’Anima contest” si trovano tutti i riferimenti per la partecipazione al concorso.

Non solo musica, rassegne cinematografiche e teatrali, contest sul Fantasy e sul Cosplay, collaborazioni con istituzioni come la facoltà di lettere e filosofia di Uniroma2, partecipazione attiva con associazioni e realtà del territorio, sinergie con organismi come il CNA, fiere e incontri sull’editoria sono nel programma dell’Ex Mercato di Torrespaccata che vede allargare l’orizzonte culturale e partecipativo per raggiungere un target fatto di condivisione di esperienze per dare linfa ad un territorio troppo svuotato di positività. Al contempo proseguono e si allargano le attività di Scuola Popolare di Musica, i Corsi Base di Teatro, di Yoga e di Parkour.