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La festa in periferia si fa in musica

Roma sempre pronta a ricevere e a dare, Roma tempo addietro fulcro e crocevia di cultura e culture, oggi vive un momento di stanca. La storia di questa città però è fatta di divertimento e di serate passate in piazza, come fosse un piccolo paese, con l’estensione di una metropoli. I ricordi di tanti di noi che hanno superato gli anta sono fatti di notti estive illuminate dal fascio di luce di un proiettore, le maratone cinematografiche e musicali a cui ci eravamo abituati ormai sono solo un bel ricordo. La crisi economica, l‘avvento della TV H24, le domeniche e i giorni di festa non più dedicate a se stessi, ma magari ad uno shopping anche superfluo, hanno compromesso il rapporto tra persone e la comunicazione diretta. Un equilibrio delicato e facilmente compromettibile quello tra social e carta stampata, insieme tutti questi elementi hanno contribuito all’impoverimento del linguaggio a scapito anche della socialità. Roma dicevamo storicamente è sempre stata una città ricettiva e piena di eventi, non a caso è considerata la culla della civiltà occidentale, è per antonomasia un punto di ritrovo e meta di ogni turista che si rispetti. Dalla seconda metà degli anni ’70, per essere precisi dal 1977, ad opera di una Giunta Comunale illuminata Roma si vestì di iniziative culturali e di spettacolo, cosa che coinvolse milioni di cittadini romani e non solo cosa che però fece adirare quelli che come ieri oggi vedono la cultura o una semplice movida uno sperpero inutile di denaro, o peggio una minaccia al quieto vivere. I detrattori dell’arte in genere di allora sono gli stessi di oggi, coloro che per stizza o per calcolo preferiscono veder destinati i fondi per la cultura in altri ambiti. L’avversione ad un modello di sociètà dove i valori della condivisione e non dell’odio gratuito, elemento che oggi prevale, sono preminenti in settori della politica che vede i propri consensi crescere in virtù della paura insensata. Negli anni a cavallo tra il 1992 e il 1994 una iniziativa come la Festa Europea della Musica vede il suo momento migliore. Nata in Francia dalla volontà di Jack Lang Il 21 giugno 1982, la prima Festa della Musica viene lanciata, la manifestazione doveva durare mezz’ora, mentre ora dura giornate intere. I musicisti furono invitati ad esibirsi gratuitamente per le strade, nelle piazze, nei giardini, nelle corti, nei musei, nei castelli e anche negli ospedali e nelle case di riposo. In quest’occasione si ebbe anche modo di suggerire alle grandi istituzioni musicali come orchestre, opere, cori di aprirsi a nuovi spazi e nuovi generi. La cosa inizia nel 1995 per poi spandersi in tutta Europa, Berlino, Madrid, Barcellona, sono solo alcune città che hanno aderito all’iniziativa, oltre che Parigi da dove tutto è partito.  Le prime città ad adottare questa iniziativa in Italia sono Roma, Milano e Napoli, ma anche piccoli centri italiani hanno fatto di questa nobile idea la loro eccellenza culturale, comunità come quella di Senigallia (AN) e la vicina Lanuvio (RM) vantano feste di rilievo. Un elemento distintivo di questa iniziativa è la contemporaneità dello svolgimento pratico. Come giorno di riferimento, anche per andare incontro alle esigenze organizzative e climatiche di tutte le nazioni partecipanti, è stato scelto il 21 giugno, dove (ormai formalmente), inizia l’estate. Quel giorno milioni di persone, musicisti di professione, amatori, semplici appassionati e un pubblico comunque partecipe, si riversa per le strade delle città d’Europa, sia piccole che grandi. Spazi all’aperto, teatri, auditorium, bar, chiese e centri commerciali sono invasi da uomini in musica, un’occasione unica per tanti artisti di portare in pubblico la propria arte in modo gratuito e a disposizione del pubblico. Questa manifestazione si basa sulla base di un accordo stipulato a Budapest chiamato: “Carta dei Principi di Budapest” in data 1 novembre 1997 che recita così. 

La Festa della Musica si fonda sui seguenti principi

  • La Festa della Musica si svolge, ogni anno, il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate.
  • La Festa della Musica è una celebrazione della musica dal vivo destinata a mettere in valore la molteplicità e la diversità delle pratiche musicali, per tutti i generi di musica.
  • La Festa della Musica è un appello alla partecipazione spontanea e l’espressione gratuita di tutti i musicisti, professionisti e amatori, solisti e di gruppo, e di tutte le istituzioni musicali.
  • Tutti i concerti sono gratuiti per il pubblico.
  • La Festa della Musica è una giornata eccezionale per tutte le musiche e tutti i pubblici. I coorganizzatori si impegnano a promuovere, in questo quadro, la pratica musicale e la musica dal vivo senza fine e spirito lucrativo.
  • La Festa della Musica è soprattutto una manifestazione all’aperto che si svolge nelle strade, sulle piazze, nei giardini pubblici, nei cortili… Alcuni luoghi al chiuso possono essere ugualmente impiegati ma solamente se praticano la regola dell’accesso gratuito al pubblico.
  • La Festa della Musica è anche l’occasione di investire o di aprire eccezionalmente al pubblico alcuni luoghi che non sono, tradizionalmente, dei luoghi di concerti: musei, ospedali, edifici pubblici ecc.
  • I co-organizzatori si impegnano a rispettare lo spirito e i principi fondatori della Festa della Musica come annunciati in questa carta. 

Il 21 giugno è il giorno del solstizio d’estate, una notte particolare, una notte che richiama l’antica tradizione delle feste di San Giovanni, che a Roma erano legate al Festival della Canzone Romana. Nel 2014 la manifestazione compie 20 anni in Italia, A Roma verrà festeggiata anche quest’anno con innumerevoli iniziative. L’anno scorso nel Municipio VI è stata organizzata nel plesso del Centro Commerciale Le Torri, nei locali del Teatro Tor Bella Monaca e di fronte all’ingresso del Municipio stesso, con una affluenza di pubblico rilevante. Anche per il 2019 la manifestazione è prevista per tutta Italia, Roma compresa naturalmente, un’occasione per dare alla città e soprattutto alla periferia una giornata all’insegna della cultura e non del degrado.