Immaginario Danza Teatro 

LABORATORIO CREATIVO PER L’INFANZIA 

con Giovanna Zanchetta 
13 – 14 – 15 GIUGNO 2023 
dalle 9:30 alle 13:30 
Che cos’è Immaginario Danza Teatro? 

Immaginario Danza Teatro è un laboratorio creativo per bambini dai 6 ai 10 anni, basato sui linguaggi e le tecniche del teatro e della danza proposti in forma di gioco.

Il laboratorio si articola in diverse attività in cui i bambini potranno esplorare le diverse possibilità di espressione attraverso il corpo, il gesto e il movimento.  

Il tema 

Una storia ispirata ad alcune figure fantastiche legate alla natura, come fate, elfi, gnomi, orchi, che fornirà il materiale di base delle attività laboratoriali. 

Le Attività 

A seguito della lettura di brevi racconti i bambini potranno scegliere il personaggio su cui desiderano lavorare.

Verranno forniti tessuti e materiali di origine naturale ( pigne, sassi, bastoncini) per la realizzazione di semplici costumi che, seguendo gli elementi forniti dai racconti, possano rappresentare il personaggio scelto.

Dopo questa prima fase, si proporranno degli esercizi volti a costruire e fissare, per ogni personaggio, la camminata che lo caratterizza e delle azioni di base (offrire, rifiutare) che costituiranno gli elementi con il quale i bambini potranno interagire tra loro attraverso l’improvvisazione guidata e accompagnata dalla musica. 

Obiettivi  

Attraverso il gioco si vuole stimolare: 
• creatività e l’immaginazione; 
• consapevolezza corporea e spaziale; 
• capacità di lavorare il gruppo con coesione; 
• capacità di rielaborazione degli elementi; 
• scoperta delle proprie attitudini attraverso l’approccio performativo; 
• conoscenza basilare delle discipline basate sul linguaggio corporeo; 
• sensibilizzazione verso il legame con la natura. 

La storia

In una terra ricca e rigogliosa, dove le gradi montagne abbracciano e proteggono la pianura, un tempo vivevano magiche figure, che prima dell’uomo popolavano quei luoghi e se ne prendevano cura. Come tra gli uomini, tra essi c’erano i belli e i brutti, i cattivi e i buoni, e nella loro diversità ognuno aveva il proprio ruolo. 

Con la comparsa dell’uomo quest’equilibrio iniziò a modificarsi gli uomini non sempre comprendevano e rispettavano il ruolo di tutte questi esseri magici, spesso per paura li maltrattavano allontanandoli dai villaggi, soprattutto quelli che non era dotati di bell’aspetto, come gli Orchi. L’uomo coltivando e costruendo città sempre più grandi, modificò l’aspetto della Terra, occupando e cacciando quelle figure non umane, diverse, di cui non riconosceva più l’utilità. 

Ora che l’uomo aveva inventato la luce elettrica non aveva più paura del buio, della notte, e quindi smise perfino di credere alla magia. 

Ormai era lui divenuto il padrone del mondo e decise che non c’era più posto per quegli strani esseri. Si era dimenticato che furono proprio loro ad insegnarli le prime attività che gli permisero di evolversi. Per esempio le Agane fate dell’acqua, insegnarono loro a filare la lana, i Salvans giganti buoni gli insegnarono a costruire case, a lavorare il legno ed allevare il bestiame. Altri, come il Maçarot gli avevano insegnato a rispettare i ritmi della natura. Altri ancora, vegliavano sui boschi tenendo lontano l’uomo da quei luoghi bui dove si nascondevano pericoli. Ma l’uomo era stanco di stare alle regole stabilite da qualcun altro, così li bandì, rinchiudendoli nei luoghi della memoria. 

Nel silenzio assoluto hanno osservato i maltrattamenti dell’uomo sulla Madre Terra, ma ora non possono più stare a guardare. Spesso si odono i loro lamenti e pianti, strillano e sbattono per farsi ascoltare dai bambini, gli unici che possono liberarli dalla loro prigionia, per ritornare in quei luoghi nella loro casa.

Attività

Training 

Il training è lo schema di base da cui partirà ogni incontro esso sarà un elemento stabile che permetterà al bambino di sviluppare maggiore consapevolezza di se stesso come singolo e come parte del gruppo. Attraverso la ripetizione del training potrà via, via approcciarsi con maggiore dimestichezza e confidenza con gli esercizi, sviluppando una maggiore libertà di creazione pur rimanendo nell’esercizio.

Gli esercizi proposti in questa prima parte si basano principalmente sull’improvvisazione guidata attraverso un tema comune che possa offrire un ampio margine di interpretazione personale, come riprodurre l’andatura di un determinato animale (coniglio, gatto, gorilla riprodurre il movimento delle onde o delle nuvole, muoversi con diverse velocità, ecc…).

Elemento centrale del training è la costante relazione con gli altri. 

Lettura storie e Ideazione dei personaggi 

Al training seguirà un lavoro più riflessivo sul tema del laboratorio, attraverso la lettura di alcuni testi e la visione delle immagini che riveleranno i dettagli dei personaggi. Questo materiale permetterà di sollecitare l’immaginazione dei bambini, i quali sceglieranno il personaggio su cui lavorare nella fase successiva.

Verranno messi a disposizione dei tessuti, abiti e materiali, tra i qual i i bambini potranno scegliere alcuni degli oggetti e indumenti che andranno a caratterizzare il personaggio scelto. 

Come si muove il mio personaggio? 

L’ultima fase dell’incontro sarà dedicata a degli esercizi sulle espressioni facciali, andature (camminate corsa) e semplici azioni (offrire, rifiutare…).

Attraverso questi esercizi è possibile guidar e l’attenzione verso delle precise parti del corpo, permettendo al bambino di sviluppare una maggiore consapevolezza del corpo e del movimento Inoltre, tali esercizi se lavorati in coppia (o in gruppo) permettono di creare un dialogo puramente corporeo.

Le diverse azioni verranno successivamente fissate, andando a costituire una semplice partitura corporea del personaggio un puzzle di semplici elementi, con cui il bambino potrà giocare, componendole in relazione agli altri o alla musica.

I personaggi 

SBILF
Folletto

Nell’ombra più profonda del bosco, dove non filtra la luce e rapido cresce il fungo, io vivo nel cavo di un tronco. Non mi disturba la pioggia, né il caldo a mezza estate, vado a zonzo quando ho voglia dove più mi piace. Se ho freddo mi vesto di muschio, di foglie e di piumino, se ho caldo mi bagno un poco nel rivolo d’acqua più vicino.
MAÇAROT
Gnomo

Gli ingredienti per fare un Maçarot:
1. Prendete un omino piccino piccino, con una faccia da fanciullo, gli occhi furbetti, liquidi e scuri;
2. Vestitelo di rosso il colore preferito dagli gnomi, e con i calzoncini corti. In testa calzategli un berrettino a punta;
3. Mettegli in mano un bastone e lasciatelo libero nei boschi non esiterà a colpire le piante e ad assillarvi con il battito, secco e confuso della mazza sui tronchi. Va in giro risvegliando la natura e scacciando gli spiriti malvagi, colpendola con la sua bacchetta.
4. Fare dispetti è una delle sue attività preferite, annunciate da un sibilo e concluse da una stridula risata. Certe notti lo si sente urlare «è ora di andare a lavoro!!» interrompendo il sonno dei malcapitati che si alzano e si vestono in tutta fretta, per poi scoprire che la notte è ancora fonda.
GURIUT
Nano

Se entri nel bosco, guardati bene in giro dappertutto fra i cespugli o dietro un tronco, si nasconde silenzioso il Guriut. Ecco, ora si muove un ramo, lì bisbigliano quattro frasche... Mah! Sarà forse il vento che fa scricchiolare schegge di legno. Taci, sento fischiare è di sicuro lui che saltella qua e là proprio sulla cima di quell’albero. In verità là sopra non vedo niente. E il Guriut adesso ride, di sicuro in un altro posto ha preparato qualche insidia. Allungo rapido il passo per allontanarmi, ma mi sento chiamare alle spalle. Mi giro di colpo. Non sarò mica diventato matto? Qui non vedo nessun indizio. Ora mi pare che qualcosa si sia mosso dietro un tronco veloce mi dirigo verso quel luogo, ma inciampo e in un botto cado lungo disteso non ho visto la radice che Guriut mi ha teso tra i piedi. Sporco di fango corro furori dal bosco.
Guriut esclama «Ah ah ah, sono vecchio e stravecchio, ma non ho mai visto nulla di simile!».
AGANE
Fata delle acque

Vicino ai ruscelli vivono le Agane graziose fate di bianco vestite. In gruppi di tre ballano di notte, strofinando panni bianchi alla luce della luna. Non chiamatele per nome se non volete che svaniscano, ma se son loro a chiamarvi accorrete in fretta. Son buone e generose con chi le aiuta serbano doni per le brave persone, e punizioni per chi le tratta male.
BOBOROSSO
Spiritello

Quando d’inverno il giorno cede alla notte, ondeggiando nel fumo dei camini, si avvicina camminado sopra i tetti il silenzioso Boborosso. Con la barba rossa, avvolto in un mantello nero, sta in attesa che una madre lo chiami per il suo piccolo «Ha chiuso la porta in viso alla nonna! Non vuole andare a dormire!». Ecco, ora ha udito salire dal fondo del camino l’invito della mamma. Allora allargato il suo mantello come ali di un uccellaccio, poi soffiando nuvolette di vapore attraverso la barba, si è messo a ballare. Ha scosso stante ombre di nuvoli grigi negli occhi del bimbo e il suo respiro freddo come brina gli ha fatto scendere i brividi lungo la schiena Il bimbo si è convinto ed è andato a dormire, addormentandosi accanto alla sua mamma non teme più il Boborosso.
Quel povero Boborosso là al freddo sopra i tetti, che farà tutto solo ora che nessuno lo invoca più? Ha origliato a tanti camini, ha camminato su moltissimi tetti, ma dalle nostre case ha udito soltanto la TV. Lui non capisce questa nuova lingua, non ama la confusione così si è ritirato nei paesi della memoria.
ORCUL
Gigante

Vicino la città di Chiusaforte, l’Orcul viveva dietro una cascata, in una cavità chiamata ancor oggi “Buca dell’ Orcul. Un orco dispettoso, che usciva dal suo nascondiglio solo col buio. L’orco non era cattivo, ma non potevi mai sapere le sue intenzioni. Un omone grande e grosso, che saltava qua e la del torrente. Mostrava la lingua e faceva boccacce e la gente era stanca di questa solfa. L’orco faceva sempre più chiasso scendeva sempre più vicino al paese e li faceva capriole, giocava e si rotolava. Schiamazzava così forte che lo si sentiva in tutta la vallata. Un giorno un vecchio coraggioso prese il fucile e lo spaventò, e mentre era in fuga gli sparò.
ORCULE
Gigante

L’Orcule, la moglie di Orcul, era pure peggio e veniva chiamata "medace" (madre delle streghe). Gira di notte, insieme alle streghe, per far paura ai vagabondi notturni. Tanto crudele, quanto tonta. Per ingannarla, qualcuno lasciava un cesto di vimini fuori la porta inutili gli sforzi di Orcule di riempire quei cesti con l’acqua. Nel frattempo suona l’Ave Maria annunciando il giorno e Orcule corre vi a prima che il sole riveli il suo aspetto.
Salvan e Salvana
Creduloni

I Salvans sono un popolo, tra le figure più simili all’uomo, differenziandosi solo per statura. Spesso coperti di pellicce, vivevano scalzi tra le montagne. Allevavano capre, galline, maiali e buoi. Il Salvan è un abile artigiano, capace di costruire solide capanne e raffinati attrezzi in legno. Le Salvane, donne selvatiche, preveggenti, ricordate come «le donne che vivono ai confini del tempo o del mondo» Dotate di grande bellezza, lunghi capelli che nessuno può toccare, pena la loro scomparsa.
Quando l’uomo li allontanò nei boschi, spesso i Salvans spinti dai crampi della fame, scendevano di notte nei paesi per rubare qualcosa da mangiare. Per questo furono additati come malvagi e spesso ingannati. È facile ingannare un Salvan, un essere generoso e di animo buono e, spesso, un gran credulone.
Previous slide
Next slide

Biografia

La docente: Giovanna Zanchetta 

Giovanna Zanchetta è una danzatrice e coreografa dall’ampio background, laureata in Discipline delle Arti dello Spettacolo, presso Università di Roma Tre. Nella sua formazione si è interfacciata con diverse tecniche e stili di danza, passando dall’hip hop alla danza classica, per poi riconoscersi nell’eterogeneo linguaggio della danza contemporanea. 

Dal 2014 si interessa all’ideazione di lezioni e laboratori di danza per
bambini e per adulti, professionisti e amatori. 

Nel 2017 viene selezionata per il percorso di formazione professionale Auditorium Ballet (ambito che gli permette di sviluppare anche alcune esperienze lavorative all’interno della compagnia Iuvenis Danza

Successivamente, prosegue la sua formazione ad Amsterdam, per poi stabilirsi a Roma lavorando per tre anni nella compagnia Uscite di Emergenza di Davide Romeo e sviluppando dei progetti autonomi come coreografa. 

Nel 2020 crea il Collettivo Overlimbs coinvolgendo numerosi artisti tra Roma, Amsterdam e Berlino, nell’ideazione di progetti multidisciplinari, partecipando ai festival CorpoMobile e Dominio Pubblico 2021

Nel 2022 viene invitata a tenere un laboratorio di danza per l’Università degli Studi di Roma Tre, presso il Teatro Palladium.

Nello stesso anno viene selezionata per una residenza presso il Nordisk TeaterLaboratorium (DK) con compagnia Valì Theater Lab, con la quale si prevedono future collaborazioni. Inoltre, nei mesi Maggio e Giugno 2022 ha tenuto il laboratorio «Immaginario danza», per bambini tra i 6 e i 8 anni, presso l’Istituto Svizzero (in collaborazione con l’Associazione Spiele&Sport. 

PER INFO E ISCRIZIONI:

Giovanna Zanchetta 349.304.2010
g.zanchetta94@gmail.com