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“Abbiamo qualcosa da dire” 1968/2018 Cinquant’anni e sembra ieri

Quindici giorni di teatro, mostre, libri, musica d’autore, musica etnica, Cosplay e altro all’Ex Mercato di Torre Spaccata, con “Calpurnia in Estate”.

Inizia il 15 settembre alle ore 21 la nuova stagione culturale all’Ex Mercato di Torre Spaccata e comincia con una performance di teatro civile che ormai da un anno l’associazione culturale CLAMA CULTS sta portando in tour per l’Italia centrale.

La commedia “Marta Russo, il mistero della Sapienza” è una piece teatrale tratta dall’omonimo libro di Mauro Valentini, scrittore e giornalista specializzato in fatti e misfatti di cronaca, come ama definirsi lui. Il libro ripercorre le vicende giudiziarie e soprattutto umane dei personaggi coinvolti da uno dei fatti di cronaca che ha sconvolto e interessato, stranamente, il nostro paese per tanti anni. La messinscena, come il libro del resto, non puntano il dito contro nessuno dei protagonisti, non mettono in dubbio il giudizio umano e le sentenze che si sono susseguite negli anni, fino agli ultimi sviluppi. Rende al contrario omaggio e dignità alla povera Marta e alle persone che nel bene e nel male sono state travolte da una vicenda, che ancora oggi, è vissuta da tanti come personale.

Il teatro civile non è un nuovo ospite all’Ex Mercato, nello scorso anno decine di spettacoli si sono succeduti sul piccolo palco di via Filippo Tacconi 11, un piccolo palco davvero ma che ha visto però una delle rassegne teatrali per giovani autori e attori emergenti che normalmente non trovano spazi dove proporre i loro lavori. Una quindici giorni di rappresentazioni, improvvisazioni teatrali, musical, il tutto con un partner d‘eccezione come il Teatro Di Tor Bella Monaca, eccellenza del territorio del VI Municipio e non solo.

Ma oltre la rassegna NOPS (Nuove Opportunità Per la Scena) sul proscenio si sono susseguiti decine di artisti, ognuno con la loro idea e con la loro storia da raccontare. Spose bambine, martiri della mafia, vittime dell’indifferenza sono stati proposti e riproposti, per chi ha la memoria corta, ad un pubblico sempre attento e sensibile.

La quindici giorni prosegue il 22 e il 23 settembre alle ore 17 con la musica. Un Workshop di canti AFRO-LATINOAMERICANI, un gruppo di musicisti argentini diretti dal M°Alejandro Dinamarca, a cura dell’associazione CENTRO STUDI ATELIER CENTODUE e COROINCANTO VOCI FEMMINILI SENZA CONFINI. La musica etnica sta prepotentemente entrando a far parte del tessuto artistico della nostra società e anche a ragione, strumenti come percussioni, flauti e chitarre ci riportano all’essenza della musica, quando non bastava, come oggi, fare un click per ottenere suoni. La dimensione acustica fa onore a quella che è la tradizione e il ritorno alla natura, dove gli strumenti musicali, frutto della parte positiva del genio umano, erano fatti a mano e venivano ispirati dai suoni della natura. Una due giorni dedicata all’origine del suono. L’Africa volenti o nolenti è stata la culla dell’uomo, gli strumenti importati al tempo delle deportazioni di massa dei neri verso le Americhe si sono integrati perfettamente con quelli che già erano sul posto, creando quella miscela che conosciamo bene chiamata musica etnica.

Il 27 settembre alle ore 18 mostra fotografica di Antonella Accosta dal nome “L’Afganistan visto dagli occhi di una donna”, dove una serie di scatti fotografici ci porteranno in una dimensione difficile da concepire, terre così lontane spesso sembrano anche irreali, Antonella Accosta col suo lavoro sulle immagini avvicina quegli spazi fino a farci stare dentro a luoghi che altrimenti non potremmo mai visitare, neanche con la più fervida fantasia.

Il 29 settembre alle ore 18 presentazione del libro “Demoni, dee e specchi concessi” di Patrizia Costanzo. L’autrice nella sua presentazione del libro dice: Se ti fosse data l’opportunità di tornare indietro nel tempo e avere un faccia a faccia con te stesso, ancor prima di questi passi che ti hanno reso più cosciente , cosa gli diresti?
Io mi sono regalata l’occasione e ho messo in rima io e me nello specchio a singolar tenzone. Un viaggio, Una raccolta dalle grandi emozioni… un turbine di sensazioni da scoprire e vivere. Un lavoro sensibile e ben fatto, queste sono le cose che alcuni lettori hanno scritto del libro. L’Ex Mercato ha accolto al proprio interno più volte presentazioni di libri e lavori di editoria, nel mese di dicembre 2017 c’è stata la fiera espositiva “Riusciranno i libri a salvare il mondo?”, prendendo a modello un classico della fantascienza, il capolavoro di Ray Bradbury “Fahrenheit 451” Decine di editori, scrittori e semplici appassionati si sono avvicendati sul palco a presentare i propri lavori. La casa editrice EUS che si occupa di saggistica, cinematografia e sociologia della comunicazione ha la sua sede proprio all’interno della struttura e fa da ponte tra il territorio e il mondo della cultura romano, proprio alla EUS dobbiamo l’incontro con Claudio Simonetti  all’Ex Mercato la scorsa stagione.

28 e 29 settembre ore 21 rassegna concerto “Canta che non ti passa, prima rassegna di canzone d’autore dedicata a Luciano Bianciardi”. Anche qui una due giorni di musica d’autore, quattro cantautori, quattro artisti che proporranno i propri lavori, le loro idee coadiuvati da attori che ci riporteranno nella Milano di Gaber, Jannacci, Dario Fo e Celentano dove proprio Luciano Bianciardi faceva da collante tra musicisti di varia estrazione. Bianciardi oggi dimenticato viene riproposto in questa rassegna a lui dedicata nella sua vena più sarcastica e satirica. Un suo scritto per sintetizzare la lucida ironia che lo contraddistingue ancora oggi a quasi 50 anni dalla morte.

Eppure dovrebbe essere lampante che la libertà della satira coincide con la libertà intellettuale di un Paese moderno, e che l’ironia non può fare altro che bene, e non dovrebbe trovare remore di nessun genere. L’ironia è il miglior antidoto contro il luogo comune, contro il conformismo, contro la dittatura in ogni sua forma.

30 settembre ore 16 “Assasin’s Creed” teatro in Cosplay, una sfida! Il Cosplay è oggi una delle forme d’arte che più coinvolge le giovani generazioni. La voglia di prendere, fosse solo per un pomeriggio, le sembianze dei propri eroi di cartone e oggi diremmo di pixel, non più di celluloide, e magari farlo con altri per condividere questo piccolo sfizio e passare qualche ora in allegria sta diventando sempre più grande e soprattutto è alla portata di tutti. Ma chi meglio di un regista/autore teatrale può ricucire tra loro le trame di una forma teatrale di Cosplay, dando ai mascheramenti una trama, un indirizzo, così da creare una continuità tra finzione e immaginario, del resto la commedia dell’arte non nasce proprio con i travestimenti? Domenica 30 settembre ci saranno proprio le audizioni per creare una compagnia che porterà sul palcoscenico una forma teatrale di Cosplay, perché non partecipare?  

Il titolo dell’intera manifestazione “Abbiamo qualcosa da dire” è ispirato ad uno dei tanti slogan del “68, citazione che sembra più che mai attuale, in una società dove tutti sbraitano, urlano e inveiscono sempre sul più debole, che è la cosa più semplice da fare, noi diciamo che abbiamo ancora qualcosa da dire, e non ci sembra poco.

Associazione Culturale CALPURNIA e Associazione Culturale CLAMA CULTS, Ex Mercato Torre Spaccata, via Filippo Tacconi 11.