SINOSSI
Chi era Benito Amilcare Andrea Mussolini? Cos’è stato il Fascismo in Italia? Ma soprattutto: cosa c’entra Friends con la nascita dei Fasci di Combattimento? Per queste e altre fantastiche domande c’è 20th Century Dux: uno spettacolo che si pone sostanzialmente l’obiettivo di fondere la storia e i MEME, dimostrando che con leggerezza e un po’ di sano spirito critico si può ironizzare su tutto, persino sul ventennio più buio del nostro Paese.
Benni è un eroe? È un cattivo? È un cattivo eroe? Benni è solo il protagonista degli eventi – a volte comico, a volte drammatico – ed è attorno a lui che questo progetto prende forma. Utilizzando un linguaggio che passa dal TEDx alla stand-up comedy, l’argomento fascismo è una patata bollente che Ludovico – con musica, citazioni trash e pop, proiezioni e ambienti sonori – si scambia con il pubblico. Potrebbe essere forse questo lo spettacolo di cui la Sinistra in Italia ha bisogno per sprofondare definitivamente nel baratro?
TEMATICHE
Il Ventennio fascista in Italia: capitolo 12 del mio libro di storia al liceo. Quello del Fascismo è un tema che fin da giovane balilla mi ha sempre affascinato; Oggi, dopo più di dieci anni e in un’Italia a tinte sempre più scure, quella fascinazione è diventata una necessità, ho sentito il bisogno di raccontare gli avvenimenti di quegli anni in un modo diverso: più fresco, più ironico, più social. Partendo dalla fondazione dei fasci di combattimento del 1919 fino ad arrivare al 25 aprile – data della Liberazione e del compleanno di uno dei due interpreti – il viaggio all’interno del ventennio più spumeggiante d’Italia sarà un road trip pieno di colpi di scena, anche se, spoiler: alla fine il protagonista muore. La narrazione toccherà i momenti ritenuti da noi più salienti, combaciando a volte con notizie più mainstream e altre con chicche e aneddoti sconosciuti ai più. Si parlerà del Benito socialista, del Benito Duce 2.0, della Marcia su Roma, di Matteotti, della Royal Family (i Savoia naturalmente), della politica interna ed estera, della guerra, di Hitler e di molto altro ancora; il tutto con un unico obiettivo: permettere allo spettatore di guardare alla Storia con un occhio diverso dal solito e permettergli di sviluppare un pensiero più leggero e privo di sovrastrutture. Inoltre, un altro aspetto fondamentale del lavoro, è quello di provare a raccontare l’Italia di oggi grazie all’Italia di ieri, cercando di mettere a nudo le magagne, i pensieri e l’animo degli italiani che certamente da quel Ventennio sono cambiati… forse. In questo modo, la storia e la contemporaneità si intrecceranno, dando vita a spunti e riflessioni costanti sul nostro tempo prive di giudizio o di qualsivoglia retorica.
NOTE DI REGIA
In scena c’è un losco figuro vestito di nero, Ludovico Cinalli – attore, autore e regista del testo – che è lì sul palco con un unico obiettivo: quello di dare vita ad uno spettacolo che parli di Benito Mussolini. Prendendo spunto dalle formule del TEDx e del programma TV Propaganda Live, viene fuori un prodotto che parla della storia e della contemporaneità in maniera unica e personale attraverso l’improbabile fusione del linguaggio di Diego “Zoro” Bianchi con quello del Professor Barbero. Il tono è colloquiale e leggero, ma mai superficiale. In alcuni momenti le parole vengono masticate e rielaborate dalla loop station, in altri vengono accompagnate o supportate dalla musica, dalle proiezioni, da clip video e audio, ma soprattutto da MEME di dubbio gusto partoriti dalla mente logora del povero Ludovico. Si profila dunque una performance ibrida nella quale l’interprete è alla costante ricerca del confronto col pubblico, un lavoro vivo e pulsante che fa sì che l’argomento storico non rimanga mai cristallizzato in un tempo passato. Lo spettacolo segue le regole ferree del ritmo televisivo e si tratta a tutti gli effetti di uno show multilinguistico e multimediale nel quale l’attore, con brillante cialtroneria, invita a partecipare anche gli spettatori, ma non troppo.