Categorie
Eventi

Luigi Magni e Roma, di Fabrizio Natalini

Domenica 17 ottobre 2021, dalle 18:00
Presentazione del libro “Luigi Magni e Roma tra cinema, storia e cultura popolare” di Fabrizio Natalini, docente di Storia del Cinema italiano e Scritture per lo Spettacolo a Uniroma2 facoltà di lettere e filosofia
 
Quando si parla di Torre Spaccata ci si trova di fronte a un territorio ricco di contrasti dove sorgono piccole e grandi realtà che hanno fatto della cultura il proprio mandato, prima fra tutte l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. 

Nell’immaginario collettivo parlando di ricerca viene sempre in mente, specialmente in questo periodo storico dominato dalla pandemia, qualcuno con un camice bianco che lavora con un microscopio ma, in realtà, tutto quello che ci circonda è oggetto di ricerca! Non solo la scienza, ma anche la letteratura, l’arte, la storia, la filosofia, solo per citarne alcuni, sono per nostra fortuna campi di studio e di approfondimento e contribuiscono al progredire del genere umano verso, si spera, un futuro migliore. 

Fabrizio Natalini è ricercatore in “Cinema, Fotografia e Televisione” presso la seconda università di Roma. Le sue pubblicazioni “Ennio Flaiano, Una vita Nel cinema” del 2005 e “Un amore a Roma, dal romanzo al film” del 2010, fanno un’analisi dettagliata, del personaggio il primo, del lavoro di trasformazione della narrazione avvenuto nel passaggio romanzo-sceneggiatura-film il secondo, attraverso l’analisi delle fonti, la ricerca e la capillare lettura e trascrizione di documenti e l’elaborazione di conclusioni sull’argomento trattato con la stessa precisione e dedizione di un biologo che osserva, analizza e descrive ciò che vede attraverso le lenti del suo microscopio. 

Fabrizio Natalini di cui riportiamo il curriculum in altro allegato, ha recentemente dato alle stampe il libro “Luigi Magni e Roma tra cinema, storia e cultura popolaredove racconta il rapporto tra uno dei maggiori registi italiani e la sua Roma, un connubio che legherà sempre il nome di magni ai fatti antichi e moderni della città eterna. 

Pellicole come “Nell’anno del Signore”, “La Tosca” senza dimenticare tutti i capolavori di Magni raccontano Roma e i suoi palazzi del potere, un potere che arriva da lontano e ancora oggi determina scelte importanti. Ma il libro racconta con minuzia dei luoghi del cinema del maestro. Fabrizio Natalini oltre che essere uno scrittore di cose di cinema ama farsi chiamare “archeologo del cinema”.

Marco Abbondanzieri
L’evento sarà in presenza con il rispetto delle misure anticovid, e in diretta sulla nostra pagina fb.
Per info e prenotazioni tel. 366.920.3977
Vi aspettiamo!!! 

Luigi Magni e Roma, di Fabrizio Natalini 

Avete perso la presentazione del libro “Luigi Magni e Roma tra cinema, storia e cultura popolare” di Fabrizio Natalini? Nessun problema! Guardate il video della diretta. 

Grazie a tutti!

Restate aggiornati sulla nostra pagina fb

Categorie
Eventi

Infelici Notti di Federica Palo

Sabato 10 aprile, dalle 20:00
Disagio mentale, aborto, femminicidio, sono alcune delle tematiche che “abitano” Infelici Notti di Federica Palo, nato dalla decennale attività del collettivo “delirio creativo” e ispirato alla carne viva dei laboratori teatrali tenuti in carcere, nelle comunità di recupero, negli ospedali psichiatrici e nelle scuole. 
Infelici Notti è anche una visione in cui si respirano le atmosfere beckettiane di “Giorni Felici” di Beckett, testo trasfigurato dall’autore Raffaele Bruno e messo al servizio della voce dell’attrice Federica Palo che interpreta una donna intrappolata in un (non) luogo: un manicomio, la fine del mondo o un sogno? Chissà. 
La donna inveisce contro un mondo che non l’ascolta, non la capisce e per questo forse l’ha reclusa, allontanata, nascosta. Soffrirebbe troppo a sentire la sua verità che sa di perdita di umanità, violenza, e paura. 
 
La donna vorrebbe solo essere capita, vorrebbe il suo spazio, uno spazio di incontro che in tempi come i nostri si fa sempre più fatica a trovare. 
Ed ognuno viene lasciato a se stesso, a fronteggiare le belve feroci all’angolo di strade buie, in notti infelici, che sembrano non finire mai. 
 
Vi aspettiamo in diretta sulla pagina FB dell’Ex Mercato Torrespaccata.

Infelici Notti 

Avete perso l’evento? Nessun problema! Guardate il video dello spettacolo di Federica Palo.

Grazie a tutti!

Restate aggiornati sulla nostra pagina fb

Categorie
Eventi

I Soliti Ignoti, ovvero Jazzando per Cinecittà

Giovedì 17 dicembre 2020, dalle 19:45

Sul pittoresco sfondo di una Roma di fine anni ’50, si snodano le rocambolesche vicende di una banda di ladruncoli. 

Tutto ha inizio quando “l’onesto cittadino” (cit. da sceneggiatura) Cosimo viene arrestato per un tentato furto di automobile. Come accade per numerosi film, anche “I soliti ignoti” durante la lavorazione ebbe un titolo provvisorio. Fino a qui nulla di strano, se non per il fatto che questo titolo creò non pochi problemi alla produzione. In principio la pellicola si chiamava infatti “Le madame”, nome che diede il via ad una serie di proteste da parte della Direzione Generale dello Spettacolo. Innovativa anche la colonna sonora affidata a un giovane e promettente Piero Umiliani

Un walking bass in quattro” e il Jazz, musica per noi italiani allora distante dalla celluloide, approda al cinema. È l’anno in cui Mario Monicelli firma uno dei capolavori del cinema italiano, un cinema fino allora strettamente ancorato agli stilemi e i cliché del dopoguerra. “I soliti ignoti” è per antonomasia il film che apre la stagione della commedia all’italiana ma più precisamente è un “Caper Movie” o “Film del colpo grosso” quel modello cinematografico che vive anche adesso una stagione lunga e gloriosa, un genere non propriamente italico e che, con alti e bassi, ha tenuto vivo il cinema internazionale, garantendo anche stabilità economica in un settore che spesso risente delle crisi internazionali e vede i propri introiti vacillare.

Due chiacchiere in diretta FB, giovedì 17 dicembre dalle 19:45, per ricordare uno dei film chiave della nostra cinematografia e una ridda di attori che hanno fatto la storia del nostro cinema. 

I Soliti Ignoti, ovvero
Jazzando per Cinecittà 

I soliti ignoti” è per antonomasia il film che apre la stagione della commedia all’italiana. 

Guardate la live dell’evento che ha ricordato uno dei film chiave della nostra cinematografia e una ridda di attori che hanno fatto la storia del nostro cinema. 

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in live!

Restate aggiornati sulla nostra pagina fb

Categorie
Eventi

Buon Compleanno ancora Ennio

Sabato 5 dicembre 2020, dalle 19:45

A richiesta facciamo ancora una capatina a sbirciare nell’immenso e incredibile mondo di Ennio Morricone.

Ci siamo lasciati la volta scorsa con il Maestro agli inizi degli anni ’70, anche stavolta a piccoli e sereni passi ripercorreremo le vicende, non solo musicali, di un genio della musica e non solo.

Un Morricone appassionato e ottimo giocatore di scacchi, un teorico della musica e un innovatore coraggioso.

Vi aspettiamo sabato 5 dicembre, dalle 19:45, ancora in diretta sulla nostra pagina FB con Maurizio Graziosi per trascorrere un’oretta e più tra musiche, filmati e altre curiosità sul grande Maestro

Buon Compleanno ancora Ennio 

Avete perso l’evento? Nessun problema! Guardate il video della diretta

Con Maurizio Graziosi abbiamo trascorso un’oretta e più in compagnia del grande Maestro

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in live! 

Restate aggiornati sulla nostra pagina fb

Categorie
Cultura

“Donne, Donne e Donne”

25 novembre
“Giornata Internazionale della Lotta al Femminicidio”.

Da dove nasce questa data? Quali sono gli eventi che ne hanno determinato la scelta? Molti di noi non conoscono le risposte a queste domande, anche se ormai questa ricorrenza viene celebrata costantemente nel nostro paese con panchine rosse, eventi e manifestazioni sull’argomento.
 
Un piccolo omaggio a 3 donne, le sorelle Mirabal. Coraggio, fermezza e dignità! Uccise il 25 novembre 1960 da uno squadrone della morte al soldo del solito dittatore fantoccio USA di cui il continente latino americano è infestato.
Categorie
Cultura

Mo.S.T. di Marco Abbondanzieri, ClaMa Cults, al Vertical Movie

Mo.S.T. è un piccolo omaggio a tre grandi della cultura italiana, Morricone, Salce e Tenco

Nel 1962 Luciano Salce si trova a dirigere il film “La cuccagna” uno spaccato feroce e veritiero dell’Italia del post boom economico e chiama un quasi sconosciuto Tenco ad interpretare se stesso, ovvero il giovane ribelle e contestatario, l’archetipo delle migliaia di ragazzi che negli anni a venire sconvolgeranno le abitudini e le convenzioni di un’Italia tutta casa e chiesa.

Le musiche sono affidate al maestro Ennio Morricone che confeziona un prodotto degno del suo nome, musiche che vestono le parole dello stesso Salce autore dei testi di “Quello che conta” e “Tra tanta gente“, cantate da Tenco stesso nell’edizione del disco della colonna sonora del film, dove appare anche “La ballata dell’eroe” sempre cantata da Tenco di uno allora sconosciuto Fabrizio De Andrè.

Insieme a Tenco come attori esordiscono Donatella Turri, protagonista della pellicola e Umberto D’Orsi, icona dell’imprenditore senza scrupoli cara al cinema italiano dove si descrivono i vizi e le contraddizioni del boom economico.

Tre personaggi che a modo loro hanno condizionato l’estetica e il modo di fare cinema e musica negli anni che li hanno succeduti. Tenco il più giovane se ne va per primo, con la sua morte diventa lo spartiacque tra la canzonetta e la musica d’autore che dominerà il mercato discografico per molto tempo, Salce è considerato uno dei padri della commedia all’italiana, il suo Fantozzi ne è la testimonianza più vivida, Ennio Morricone non ha bisogno di presentazioni.

Categorie
Notizie

Eravamo quattro amici al bar…

Mese nefasto per la canzone d’autore italiana quello di gennaio, il 1/1/2003 se ne andava il Signor G, per gli amici Giorgio Gaber, il 4/1/2015 ci lasciava Pino Daniele l’uomo in blues, colui che fece proprio della musica afro americana un vessillo da sbandierare nel paese del bel canto. Il giorno 11 gennaio 1999 anche Faber raggiunge i verdi pascoli che tanto amava e il 27 gennaio del 1967 Luigi Tenco il cattivo maestro, il ragazzo indomito e impavido con occhi profondi e neri, il “figlio della portinaia”, come ama chiamarlo De Gregori, vola in qualche lido a noi sconosciuto, per un colpo di pistola. Colpo che forse non si è dato da solo, come molti sanno o pensano, ma “somministrato” per far tacere una voce scomoda; tutto in quel di Sanremo, manifestazione canora per eccellenza, che a volte assume seriamente l’aria di uno spettacolo circense, con tanto di ballerine, clown e soprattutto tigri di cartone. Una delle canzoni più belle di De Andrè s’intitola proprio “Preghiera in Gennaio” che Fabrizio dedicò all’amico Luigi, alcune delle parole che Faber scrisse al ritorno a casa dopo le esequie di quel piccolo eroe, recitano così:

Dio di misericordia
Il tuo bel Paradiso
L’hai fatto soprattutto
Per chi non ha sorriso
Per quelli che han vissuto
Con la coscienza pura
L’inferno esiste solo
Per chi ne ha paura

Versi come questi non hanno tempo, insegnano l’amicizia e soprattutto fanno si che la canzone italiana e quella d’autore in special modo riescano a sopravvivere alle mode, agli attacchi continui alla cultura nonché ai detrattori della nostra tradizione. La storia poi è nota, dopo Tenco a valanga la canzone d’autore entra prepotentemente nella società. Un’Italia in bilico tra la forte industrializzazione però ancora saldamente ancorata ad un mondo rurale e provinciale, accetta suo malgrado questo nuovo linguaggio.  Il primo bip è proprio a Sanremo, il luogo del delitto, che si manifesta questa tendenza. Nel 1968 difatti vince Sergio Endrigo, uno dei ragazzi di Genova, anche se di nascita non lo era, come quasi tutti i cantautori della “Scuola genovese”. Poi arrivano gli LP che fino allora erano solo prodotti difficilmente collocabili sul mercato, a differenza del microsolco a 45 giri che spopolò agli inizi degli anni ‘60. Insieme alle pretese giovanili e le rivendicazioni della nascente società civile, arrivano sul mercato i Concept Album, e le chitarre in chiesa. Oliviero Pigini  il patron della EKO, storica casa di strumenti musicali, diceva: una chitarra in ogni casa d’Italia e quasi è riuscito nel proprio intento. Ma è sempre Fabrizio de Andrè ad aprire la via al Concept Album nel 1968 con il suo LP “Tutti Morimmo a Stento” un esempio che vedrà poi decine di proseliti seguire le orme del maestro. Il 2020 si presenta come un anno di ricorrenze importanti per la musica d’autore, i 50 anni del capolavoro di De Andrè “La Buona Novella”, Concept Album dei migliori di Faber, dove la fede incontra l’uomo, in cui ogni nota e ogni parola di quel disco hanno un ordine ben preciso e nulla è lasciato al caso. È l’anno del “Signor G” album registrato dal vivo da Gaber nel 1970, il signor G appunto, che segna l’inizio dell’esperienza teatrale di Giorgio Gaber e la sua scomparsa dalle scene televisive. La musica d’autore è ospite d’onore spesso all’Ex Mercato di Torre spaccata, negli scorsi anni molti rappresentanti illustri della nostra canzone d’autore e non solo sono stati presentii nella struttura con le loro performance, ne citiamo solo alcuni come Roberto Kunstler (festival di Sanremo), Andrea Tarquini ( Folk Studio), Claudio Simonetti (Goblin) e tanti altri. Per il 2020 come già anticipato sulla scorsa edizione del giornale è in programma un memorial su Giampiero Artegiani, che ci ha lasciato lo scorso anno, musicista e autore di testi indimenticabili come “Perdere L’amore” di Massimo Ranieri e altri grandi successi della musica leggera italiana. 

Per il mese di giugno è in programmazione il concorso “Parole in movimento” dedicato esclusivamente ai cantautori che si esibiranno in acustico. Ideato da Alex De Vito, patron de “I colori dell’Anima contest” il concorso apre nuove prospettive a chi ama l’arte in genere e la musica in special modo. Alex De Vito dice, “Se ami la musica, pensi di essere bravo e di avere talento, questo concorso fa al caso tuo. Da noi possono partecipare davvero tutti, visto che abbiamo suddiviso i partecipanti in tre categorie, Junior, teenagers e senior. Una opportunità davvero grande per chi ha voglia di mettersi in mostra”. Sulla pagina Facebook “I colori dell’Anima contest” si trovano tutti i riferimenti per la partecipazione al concorso.

Non solo musica, rassegne cinematografiche e teatrali, contest sul Fantasy e sul Cosplay, collaborazioni con istituzioni come la facoltà di lettere e filosofia di Uniroma2, partecipazione attiva con associazioni e realtà del territorio, sinergie con organismi come il CNA, fiere e incontri sull’editoria sono nel programma dell’Ex Mercato di Torrespaccata che vede allargare l’orizzonte culturale e partecipativo per raggiungere un target fatto di condivisione di esperienze per dare linfa ad un territorio troppo svuotato di positività. Al contempo proseguono e si allargano le attività di Scuola Popolare di Musica, i Corsi Base di Teatro, di Yoga e di Parkour.

Categorie
Notizie

Bilanci e prospettive e che prospettive…

Dicembre si sa è il mese dei bilanci e delle feste, feste che ogni anno risentono sempre più della crisi economica ma di più di quella culturale. L’Italia paese di vati, santi ed eroi e soprattutto di artisti ora è in profonda crisi morale, poiché da più di vent’anni a questa parte il bel paese si è visto sottrarre proprio quelle risorse che fino a qualche tempo fa garantivano quella stabilità, anche se minima, alle risorse della cultura, che non è solo benessere morale ma anche fisico.

Un imbarbarimento del linguaggio televisivo, perché quello poi conta oggi e viene compreso, visto l’analfabetismo strutturale degli italiani, sicuramente ha contribuito a questo processo di regressione. Trasmissioni che muovono su argomenti posticci, litigi tra congiunti, chiaramente falsi, piccole conquiste e riconquiste del cuore, ancora più false e peggio allestite e altamente improbabili, come i personaggi che le animano sono il pane quotidiano del povero utente televisivo. Invettive rabbiose di piccoli e maldestri caporali che si ergono a gradi superiori, e chi più ne ha più ne metta.

Tutto questo da una parte e dall’altra una società che rimane o tenta di rimanere civile e umana, modello bistrattato proprio dai personaggi di cui sopra. Calvino nei suoi scritti diceva “Io penso che il divertimento sia una cosa seria”, poche parole e una grande verità. Cultura non è solo libri alti e scritti piccoli, non è solo musica dodecafonica o “L’Anello del Nibelungo” di Wagner ascoltato rigorosamente in tedesco e senza sottotitoli, cultura è anche il leggere leggiadro e ascoltare musica che ci rallegra e ci diverte, magari suonata da e per quattro amici al bar. Purtroppo però anche quest’ultime forme stanno scomparendo. La socialità è stata sostituita dalla corsa all’ultimo gingillo telefonico, anche a costo di indebitarsi e non mangiare per i mesi a venire. 

Roma, culla della civiltà occidentale prima e faro d’oriente poi, città che annovera tra vari primati quello di essere stata additata come il cancro d’Italia, una Roma ladrona, una Roma coacervo di interessi criminali, piena di fannulloni e perditempo, epiteti sparati da piccoli personaggi in cerca di notorietà prima e voti poi, che oggi mentono proprio su quegli attributi, ma che il web, per nostra fortuna ha immortalato. Loro sono oggi i peggior detrattori di un modello culturale che ha visto la nostra città primeggiare in tutti i campi dell’arte, dal cinema alla letteratura, dallo sport alla musica.

Nella nostra sempre più desolata periferia, qualche manipolo di persone comunque muove sempre passi decisi, i fatti di Centocelle e i roghi criminali non fermano questo movimento di riscatto, oggi un bar o un Pub aperti fino a tardi, con i rischi che conosciamo, un piccolo negozio, una libreria e ogni luogo che illumina e crea movimento è un fortino che va difeso. In questi giorni una delle maxi operazioni contro la criminalità organizzata ha portato ad un azzeramento delle teste pensanti delle cosche in Calabria, notizia questa che non ha avuto il giusto impatto mediatico. A tutto ciò poi colpiscono le parole del magistrato che ha coordinato l’operazione che invita i giovani a tornare alle proprie origini e alla loro terra ad occupare quegli spazi morti per non lasciare aria all’illegalità. Questo fa ben sperare. 

Dicevamo all’inizio di bilanci, all’Ex Mercato di Torre Spaccata per tutto l’anno 2019 si sono susseguiti eventi culturali, un piccolo sunto è nella rassegna di locandine e le immagini che pubblichiamo in allegato. Musica, teatro, rassegne, convention, incontri con personaggi dello spettacolo e della cultura romana e non. Autori e registi televisivi e teatrali, glorie della TV che fu e della TV che sarà… Ne citiamo solo alcuni per dovere di cronaca. Il ballerino RAI Jack la Cayenne, accompagnato da Marco Giusti (Stracult), il cantautore Roberto Kunstler, direttamente dal vecchio Folk Studio e vincitore di Sanremo con i testi scritti per Sergio Camariere, il giovane conduttore RAI, Mario Vai, (Uno mattina e altri programmi RAI), il compositore di colonne sonore Marco Werba, (Dario Argento e altri), il comico e attore Salvatore Marino (Zelig e altri programmi), il regista Franco Bertini, e una infinità di ospiti più o meno importanti ma tutti partecipi e consapevoli del mandato dell’Ex Mercato, struttura che in periferia coglie e accoglie iniziative di livello.

Il 2020 sarà zeppo di iniziative e altri stimoli, è previsto un memorial sulla figura di un altro grande periferico come noi, il cantautore e compositore Giampiero Artegiani, vincitore con Massimo Ranieri di Sanremo con uno dei capolavori della nostra musica, la canzone “Perdere l’amore”. Artegiani nativo di Centocelle fu insieme a Michele Zarillo e Paolo Faenza il fondatore dei Semiramis, gruppo Progressive degli anni ’70. Come autore ha scritto testi e musiche per Michele Zarillo, Franco Califano, Manuela Villa e altri. Giampiero ci ha lasciato nel febbraio 2019, il 14 maggio 2020 avrebbe compiuto 65 anni, a lui sarà dedicata proprio nel mese di maggio all’Ex Mercato una o più serate in ricordo. Allo stesso modo si organizzeranno incontri, dibattiti e convention proprio sul progressive italiano, e quello romano in particolare. Gruppi come Il Banco Del Mutuo Soccorso, I Semiramis, I Goblin e altri nascono proprio a Roma, a loro sarà dedicata una particolare attenzione così da far conoscere ai giovani musicisti e non un’altra eccellenza della nostra città.       

Per tutto l’anno 2020 sono previste poi altre iniziative culturali rassegne, dibattiti, incontri, fiere, forum ed eventi a tema con particolare attenzione al mandato primario della struttura di realizzare un vero e proprio progetto di diffusione della cultura e di costituire un luogo d’incontro e discussione per il quartiere e non solo. Al contempo proseguono e si allargano le attività di Scuola Popolare di Musica, i Corsi Base di Teatro, di Yoga e altro. 

Sempre per dirla come Italo Calvino:  

“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”

Un augurio di buone feste ai lettori

Categorie
Eventi

HORROR ITALIA, un’arte Povera e Veramente Artigiana

Quentin Tarantino il regista e attore di origine italiana, vincitore di vari premi e riconoscimenti cinematografici internazionali, ha dichiarato e senza mezzi termini che la sua opera cha va in veste di regista di film come “Le Iene” (1992), chiaro omaggio al cinema di genere italiano anni ’70, a ruolo di attore in opere come “Dal tramonto all’alba” (1996), è stata influenzata proprio dalle pellicole, considerate a torto di serie B, dei nostri artigiani del cinema. 

Riccardo Freda, Mario Bava e il figlio Lamberto, Antonio Margheriti e Lucio Fulci, gli ultimi tre romani di nascita, gli altri romani d’adozione hanno tra gli anni ’50 e ’80 prodotto piccoli capolavori del cinema horror e di genere. 

Per dirla con le parole dello stesso Mario Bava, “Il nostro paese non è abituato al gotico come succede nei paesi nordici, da noi dopo tre giorni di pioggia torna il sole, quindi questo genere fa fatica ad affermarsi”. Fu invece Riccardo Freda, proprio con Mario Bava alla fotografia, nel 1957 a inaugurare la stagione del film fantastico italiano, anche se piccoli sprazzi li possiamo già trovare nell’opera di De Sica con “Miracolo a Milano” (1951), e il film del 1920 “Il mostro di Frankenstein” di Eugenio Testa ispirato al romanzo di Mary Shelley

I Vampiri”(1957) di Freda è ambientato a Parigi, per dare una location distante dalle patrie terre, cercando così di non incorrere nella censura, organo statale allora spietato contro ogni forma di richiamo al demoniaco o al fantastico in genere, il film fu girato a Roma negli studi della Titanus, allora locati alla Farnesina. Da allora, anche se la pellicola non ebbe successo immediato, si aprì una stagione tutta italiana dove la cinematografia di genere fantastico crebbe parallelamente ad altri prodotti avulsi dalla tradizione italica, come il Western e il Noir. 

Sempre a due romani dobbiamo i primi Sci-Fi italiani, Paolo Heush e Antonio Margheriti, il primo con il catastrofico e ambientalista “La morte viene dallo spazio” (1957) e il secondo con “Space-Men” (1960), film che risentono del clima di quegli anni. La conquista dello spazio e la guerra fredda, erano argomenti che allora affascinavano una buona fetta di appassionati e curiosi, quei film furono girati con scarsi mezzi economici ma rappresentano ancora oggi un documento che attribuisce alla nostra città un altro primato, quello di essere stata la culla di iniziative culturali e imprenditoriali di valore, a dispetto dei detrattori delle capacità della nostra città. 

Nei giorni 14 e 15 dicembre 2019 nei locali dell’Ex Mercato di Torre Spaccata si terrà la seconda edizione del “Roma Blood Fest, convention dell’Horror e del Fantastico”, la prima svolta nel 2018 ha visto oltre che la partecipazione di molti operatori, registi, attori e appassionati del genere la presenza di uno dei massimi esponenti della musica da film italiana e internazionale, il Maestro Claudio Simonetti, che insieme ad altri ha dagli anni ’70 in poi firmato le migliori colonne sonore di film fantastici e horror. Di seguito il programma completo dell’iniziativa. 

Sabato 14 dicembre 
Ore 14:30 Incontro con Simone Starace e Michele De Angelis e presentazione del Dvd “Blood Theatre
Ore 14.45 Proiezione del film “Blood Theatre” (Usa 1986, regia di Rick Sloane)
Ore 16.30 Incontro con Luigi Boccia e presentazione del fumetto “I Posseduti” (Weird Edizioni)
Ore 17:00 Incontro con Lorenzo Lepori e presentazione del trailer di “Il tuo sepolcro… La nostra alcova – Beyond the Omega” 
Ore 17:30 Incontro con Marco Werba e presentazione del libro “La musica del cinema thriller” (Falsopiano)
Ore 18:15 Incontro con Alex Visani e presentazione del film “Stomach
Ore 18:30 Proiezione del film “Stomach” (Italia 2019, regia di Alex Visani)
Ore 20:50 Proiezione del film “L’Altra Dimensione” (Italia 1993, regia di Fabio Salerno

Domenica 15 dicembre 
Ore 14:00 Incontro con Simone Starace e Michele De Angelis e presentazione del Dvd “The Visitants
Ore 14:15 Proiezione del film “The Visitants” (Usa 1986, regia di Rick Sloane)
Ore 15:45 Incontro con i registi Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia e presentazione del Dvd “Via Selmi
Ore 16:00 Proiezione del documentario “Via Selmi” (Italia 2008, regia di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia)
Ore 17:00 Incontro con Welt e presentazione del libro “Legacy of Darkness – L’Arte di Welt” (Shatter Edizioni)
Ore 17:30 Incontro con Antonio Tentori e presentazione del libro “Livello Scarlatto – Cult Movies dell’horror italiano” (Shatter Edizioni)
Ore 18:00 Incontro con Andrea Marfori e presentazione del film “Escaperoom: Quest of Fear
Ore 18:15 Proiezione del film “Escaperoom: Quest of Fear”(Italia/Russia 2018, regia di Andrea Marfori
Ore 20:45 Incontro con Claudio Lattanzi e Antonio Tentori e proiezione del trailer di “Everybloody’s End
Ore 21:20 Incontro con Antonio Bido e presentazione del Dvd “Antonio Bido – Early Films” 

Sempre nel mese di dicembre una mostra su un’altra tradizione popolare italica, quella del presepe, dal titolo “Stella che cammini” un incipit e una occasione che deve farci riflettere.

L’umanità intera è quello che è perché dall’inizio della nostra storia abbiamo viaggiato per cercare posti dove vivere meglio. La ricerca della salvezza per se e per la propria discendenza è la molla che ci ha spinto dall’inizio dei tempi ad attraversare deserti, montagne e mari; gli uomini da sempre e per sempre viaggeranno materialmente per vivere meglio o mentalmente per studiare nuove tecnologie utili a vivere meglio Solo ritrovando questa consapevolezza possiamo riconoscere in ogni luogo la cometa di chi si mette in viaggio per la vita. 

Questo il senso dell’evento che Calpurnia vuole offrire ai suoi ospiti: diversi cieli – stesse stelle  
Perché anche se viviamo sotto diversi cieli siamo tutti sotto le stesse stelle e tutte le famiglie sono sacre agli occhi della vita.

Vi aspettiamo

Categorie
Cultura

Come i pini di Roma la vita non li spezza… La musica d’autore a Roma

Una mano bianca e una nera chiuse in una stretta serrata e indissolubile. Questo era il simbolo, oggi diremmo logo, del Folkstudio. Agli inizi degli anni ‘60 un nero e un bianco portarono in cantina quello che a Roma era prassi fare nelle piazze nei raduni estivi. Prima di loro streghe e donne fatali si contendevano il primato in una città col sole da marzo a novembre. Poi sul folk studio c’è una leggenda, una leggenda che racconta di un menestrello proveniente dall’America con il viso pallido, riccioluto e magro come un chiodo che si posò sul trono di Trastevere… Bob Dylan e da li il mito. Da allora decine sono stati gli artisti che hanno calcato il palco del mitico Folkstudio di Roma, noti meno noti, conosciuti e ricordati come i quattro ragazzi della canzone di Venditti: lo stesso Antonello, il compianto Giorgio Lo Cascio, Francesco de Gregori e Ernesto Bassignano, e altri che fatta una breve apparizione sono caduti nel dimenticatoio. Poi quelli che anche dopo la loro scomparsa continuano a vivere con le loro canzoni, cantautori come Stefano Rosso e Rino Gaetano, solo per citarne due dei più famosi, sono sempre presenti nelle nostre discografie e soprattutto nei ricordi di molti.

Nel settembre 2018 all’Ex Mercato di Torrespaccata c’è stata una due giorni dedicata alla musica d’autore ispirata alla figura di Luciano Bianciardi, mentore e “suggeritore” di cantautori come Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, una due giorni piena di stimoli e riflessioni su quel fenomeno che ha visto pian piano salire alle vette del successo i “Cantautori” termine questo portato al soglio della cultura le “canzonette” da uno dei padri della nostra musica moderna, Nanni Ricordi, coraggioso e visionario manager. Vocabolo poi trasportato in alto da un altro romano doc Vincenzo Micocci. Si proprio quel Vincenzo che Alberto Fortis voleva ammazzare in una delle sue prime canzoni, insieme ad una invettiva crudele contro i romani, di cui Fortis si pentirà, ma che i romani di una certa generazione non hanno ancora dimenticato, le stesse invettive come “Roma ladrona” che fino a qualche anno fa erano di moda e che oggi qualcuno, lo stesso che le ha usate per scalare vette politiche, dice di non aver mai pronunciato, si la memoria certe volte inganna… La canzone romana comunque va avanti, l’esperienza della musica creata nonché compiuta per diletto e magari proposta ad un piccolo pubblico, non nasce però al Folkstudio negli anni 60/70 è più antica. La canzone popolare e gli stornelli del Sor Capanna, al secolo Pietro Capanni ne sono un solido esempio. Poco più tardi la figura di Romolo Balzani che potremmo definire il “Proto Cantautore”, poiché scriveva, suonava, cantava e addirittura produceva i propri dischi e la figura di Ettore Petrolini, trasformista e attore elevano la canzone romana al rango di quella napoletana, tradizionalmente più blasonata, poiché supportata da un impianto compositivo di tutto rispetto.

Nel 2019 l’esperienza della musica d’autore continua con una rassegna proprio dedicata al Folkstudio, all’Ex Mercato è prevista una tre giorni dove ogni serata sarà gestita da un cantautore, il quale condurrà i propri amici in un percorso fatto di poesia, canzone e prosa, dove i temi saranno proprio quelli cari alla nostra tradizione, un omaggio a questa città  troppo spesso crocevia di interessi politici di basso livello, interessi che lasciano indietro proprio quello per cui la città di Roma è unica, la sua immensa e millenaria cultura di tolleranza e ospitalità. Una delle canzoni più simpatiche di Alvaro Amici recitava “Più semo e mejo stamo”, tanto per dire. La rassegna è anche un omaggio ad un altro grande romano, il professor Gianni Borgna che ci ha lasciato cinque anni fa. Illustre didatta universitario e ricercatore, Borgna ha scritto tutto quello che si poteva scrivere sulla nostra musica e soprattutto sulla città di Roma. Il 16 novembre 2019 all’Ex mercato sarà ospite d’onore della struttura il cantautore Roberto Kunstler, presentato da Luigi Perazzelli, proprio uno dei ragazzi, ormai cinquantenni del Folkstudio. Per chi non lo conosce Roberto Kunstler ha vinto un Sanremo come autore di una delle canzoni più belle di Sergio Cammariere, quell’impasto tra musica melodica e Jazz che ha per titolo “Tutto quello che un uomo”. Roberto oltre che le sue canzoni presenterè il suo libro “Cantiere 50 canzoni, poesie e altri versi”, uno spaccato sulla sua carriera e la musica d’autore dal 1979 al 2019.

Il giorno 23 novembre 2019, sempre all’Ex Mercato di Torrespaccata sarà di scena la seconda edizione della “Cinema in Pellicola Day”, una giornata dove appassionati, operatori, collezionisti e curiosi potranno godere di piccole e grandi proiezioni esclusivamente su pellicola, si proprio quella pellicola che tanto ha dato al cinema ma anche a quello che era il movie film, quei piccoli filmini in super 8 che hanno documentato, prima delle videocamere e dei selfie, la vita quotidiana. Tutti i formati saranno presentati e proiettati, dal 8 e super 8 millimetri al 16 mm, per finire col cinematografico 35 mm. Ospite d’onore sarà il regista Sergio Martino, regista cult degli anni ’70, autore di pellicole come “La coda dello scorpione” o “Lo strano vizio della signora Ward” interpretato da una delle icone del cinema italiano Edwige Fenech. In allegato il comunicato stampa dell’associazione promotrice.

Sabato 30 novembre avrà luogo una performance teatrale dedicata alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza controle donne. Tale ricorrenza viene celebrata il 25 novembre ed è stata ufficializzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 ma ha radici ben più lontane nel tempo: fu nel 1981 che un gruppo di attiviste riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà, scelse questa data in ricordo del brutale assassinio, avvenuto il 25 novembre 1960, delle sorelle Mirabal, ferventi oppositrici del regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo in Repubblica Dominicana. Tale ricorrenza trova diffusione in Italia solo dal 2005 e, spesso, ne viene ignorata l’origine. La performance, basata sul libro “Il tempo delle Farfalle” di Julia Alvarez, ha lo scopo di far conoscere la storia di Minerva, Patria, Mate e Dedè, “Las Mariposas”, le farfalle, loro nome in codice nella lotta contro quella che è ancora considerata una delle dittature più feroci dell’America Latina.