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Mo.S.T. di Marco Abbondanzieri, ClaMa Cults, al Vertical Movie

Mo.S.T. è un piccolo omaggio a tre grandi della cultura italiana, Morricone, Salce e Tenco

Nel 1962 Luciano Salce si trova a dirigere il film “La cuccagna” uno spaccato feroce e veritiero dell’Italia del post boom economico e chiama un quasi sconosciuto Tenco ad interpretare se stesso, ovvero il giovane ribelle e contestatario, l’archetipo delle migliaia di ragazzi che negli anni a venire sconvolgeranno le abitudini e le convenzioni di un’Italia tutta casa e chiesa.

Le musiche sono affidate al maestro Ennio Morricone che confeziona un prodotto degno del suo nome, musiche che vestono le parole dello stesso Salce autore dei testi di “Quello che conta” e “Tra tanta gente“, cantate da Tenco stesso nell’edizione del disco della colonna sonora del film, dove appare anche “La ballata dell’eroe” sempre cantata da Tenco di uno allora sconosciuto Fabrizio De Andrè.

Insieme a Tenco come attori esordiscono Donatella Turri, protagonista della pellicola e Umberto D’Orsi, icona dell’imprenditore senza scrupoli cara al cinema italiano dove si descrivono i vizi e le contraddizioni del boom economico.

Tre personaggi che a modo loro hanno condizionato l’estetica e il modo di fare cinema e musica negli anni che li hanno succeduti. Tenco il più giovane se ne va per primo, con la sua morte diventa lo spartiacque tra la canzonetta e la musica d’autore che dominerà il mercato discografico per molto tempo, Salce è considerato uno dei padri della commedia all’italiana, il suo Fantozzi ne è la testimonianza più vivida, Ennio Morricone non ha bisogno di presentazioni.