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Eventi

Kiwi Sociale

Spacco l’Arte 

Kiwi Sociale 

Venerdì 25 marzo 2022, ore 18:00 – 21:00 
Non prendete impegni per la serata del 25 marzo, vi aspettiamo all’Ex Mercato Torrespaccata per il primo di una serie di eventi organizzati da Macedonia Teatro
 
Il programma della serata? 
 
LIVE PAINTING con tre artistə: Ra-tô-ghè-ton, Mariano De Lorenzis, Chiara Ferlito
Tutte le opere rimarranno in esposizione permanente nello spazio dell’Ex Mercato Torrespaccata.
 
MUSICA DAL VIVO con Tommie Qubla.
 
OPEN MIC: Musica, Slampoetry, Stand-up Comedy
Per l’open mic sono ufficialmente aperte le iscrizioni. Potete mandare una mail a organizzazione@macedoniateatro.it scrivendo nome e cognome; oppure in DM sui profili facebook e instagram di Macedonia Teatro
 
Macedonia Teatro racconta: “Abbiamo scelto il tema Kiwi Sociale per dare un senso ai nostri sfoghi. Potete lasciarvi ispirare, ma anche no“. 
L’evento è organizzato in rispetto delle misure anticovid.
Ingresso con green pass rafforzato, tessera associativa 2022 (5€).
L’evento sarà anche in diretta sulla nostra pagina fb

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

Scopri i frutti della Macedonia » 

Kiwi Sociale

Vi siete persi l’evento? Non disperate! 
Ecco a voi i video della diretta. 

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in presenza e in live!

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Attività

Workshop Danza Orientale

All’Ex Mercato Torrespaccata sta per iniziare il workshop di “Danza Orientale“, con Michela Lombardo, danzatrice, insegnante e coreografa. 

Domenica 10 aprile 2022 e domenica 15 maggio 2022 (dalle 10:30 alle 13:00), Michela Lombardo, ci farà conoscere il valore artistico della Danza Orientale e la necessità di una sua rivalutazione sul piano artistico e culturale. 

Cosa faremo insieme? 

· Introduzione alla pratica della “Danza Orientale”; 
· Insegnamento della tecnica e dei movimenti; 
· Studio di una coreografia insieme a Michela Lombardo

Per partecipare al laboratorio è necessario contattare la nostra insegnante Michela (392.670.3667) al fine di avere contezza del numero dei partecipanti e poter svolgere tutto in totale sicurezza. 
Oppure potete scriverci per mail a: info@asscalpurnia.it 
COSTO di ogni workshop 25€ + tessera associativa annuale 5€
PRANZO INCLUSO
Workshop 

Danza Orientale 

CALENDARIO 2022
ora 10:30 - 13:00

Domenica 10/04/2022

Domenica 15/05/2022

COSTO di ogni workshop 25€
+ tessera associativa annuale 5€

PRANZO INCLUSO

PER INFO E PRENOTAZIONI: 
info@asscalpurnia.it  

La nostra insegnante,
MICHELA LOMBARDO 392.670.3667

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SPACC'ARTISTA

Roberta Sciuto

Ha il mare dentro, negli occhi il fuoco.
Nella testa tante storie da raccontare. 

Nata a Santa Marinella, appassionata lettrice e giovane scrittrice emergente, Roberta Sciuto, classe 1997, ha appena pubblicato il suo ultimo romanzo, “Anime Comunicanti, con Porto Seguro Editore.

L’ultima opera letteraria di Roberta, “Anime Comunicanti” è avvincente e sensuale. Il romanzo è ribelle come lei. Delinea i confini di un cerchio fiabesco che non vuole essere circonferenza.
Si tratta di una storia cruda, appassionante, sensuale e credibile come lo sono i suoi personaggi. Tre fratelli maledetti che non scelgono di essere famiglia e lottano anche contro se stessi per liberarsi.

Un libro che non sarà facile dimenticare perché tocca sfere emotive intense. Di seguito il link se siete curiosi di scoprire di più:
Anime Comunicanti – Roberta Sciuto – Libro – Porto Seguro Editore | IBS 

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei. Ci siamo sedute per tre ore in un bar nel quartiere romano di Monti ed è uscito qualcosa di bello. Di seguito potete trovare tutto ciò che ci siamo dette. 

Anime Comunicanti” ed i suoi personaggi. Ti rivedi nelle tre personalità divergenti o un personaggio ti rappresenta in particolare?

Allora, in generale, credo che sia importantissimo partire dalla propria esperienza per scrivere. E non perché non ci debba essere creatività o finzione. La scrittura è finzione, è disegnare immagini con le parole. Lo scrittore crea un universo di interazioni e di energie che si discosta dal tempo del mondo reale. Insomma, ci sono dei ritmi in un romanzo che non assomigliano alla realtà, ma ci si riflettono con intensità. Lo stesso accade nei film ed in altre opere narrative, cioè lavori che hanno il compito di raccontare storie. 

Tuttavia, mettere dei pezzi di vita nelle mie storie, sensazioni, suggestioni, esperienze personali, aiuta a delineare confini nella narrazione. Le bussole di esperienza diretta mi aiutano a scrivere con intensità e credibilità. Scrivere delle cose che conosci da una vita vuol dire che sai bene di cosa stai parlando, significa essere credibili agli occhi del lettore.

Dunque, sì, confermo, ogni personaggio ha un qualcosa di me, ha un guizzo di me. In “Anime Comunicanti” ad esempio Sael ha il mare. Come me è nata con l’acqua salata tra i capelli. Quindi ciò che mi lega a questo personaggio sono le immagini evocate dal mare. Quelle le ho viste tantissime volte nella mia vita e le ho rielaborate in modo tale che le stessero bene addosso.

Poi, con Sael ho dato vita ad un carattere molto diverso dal mio perché lei è un personaggio emotivamente sterile. Il suo nome in Arabo significa quel confine tra deserto e steppa”. 
Il dono soprannaturale di Sael, dalla pelle olivastra come alghe essiccate al sole, è gestire il calore e la salinità degli alimenti. Inoltre, colleziona ossi di seppia

Dunque in quest’ultimo romanzo vi sono molti “easter eggs” narrativi, dove per ogni personaggio ho scelto scientificamente dei nomi che hanno un proprio significato in altre lingue, un significato che li rappresenta fisicamente e caratterialmente. 

La scelta dei nomi è peraltro funzionale allo stile narrativo del romanzo, essendo esso evocativo di atmosfere fiabesche e dei suoi ritmi ancestrali. Ritroviamo le metafore ed i simbolismi propri della fiaba, esso ha un ritmo simmetrico e circolare come le favole, ma si conclude senza dover per forza unire i capi della circonferenza. 

I protagonisti sono tre fratelli che non si amano, perché non si sono scelti. La famiglia non si sceglie d’altronde. Si odiano e sono costretti a convivere negli stessi corpi a causa di una maledizione. 
Ma da dove proviene questa maledizione? 

Al centro del romanzo sono racchiuse dinamiche familiari sbagliate che prendono vita in una natura ancestrale, senza tempo, dove i suoi elementi si integrano e si sfidano con gli umani. Genitori che non sanno fare gli adulti, inermi di fronte a bambini potenti legati da una maledizione che non conosce tempo.  L’atmosfera è densa di mistero e magia. La natura che ritraggo è una madre cruda con i propri figli, un non-luogo senza coordinate geografiche, dove si deve costantemente combattere per sopravvivere. Una realtà violenta, come in una fiaba dalle tinte fosche

I tre fratelli, Erat, Sael e Reo,  fin dalla nascita sono attirati dal magnetismo della natura, si addentrano quindi nel bosco, ognuno cercando la propria strada. Ciascuno, attirato dalle fronde di un possente albero che vive di vita propria, si taglia con le schegge della corteccia. Ed in quell’istante la maledizione li tiene uniti per sempre. 

Un legame forte di sangue, ma anche di corpo, mente e spirito. I tre fratelli maledetti, sono ora costretti a vivere uno il corpo dell’altro. L’unica libertà che hanno è poter scegliere il corpo attraverso cui fare esperienza di quel mondo lontano, custodito tra le onde del mare e le cime delle montagne. 

Erat ad esempio, la sorella combattente, spietata, riconosce il corpo del fratello Reo come quello più adatto per sé. Lei si sente a suo agio in un corpo maschile, mentre Reo e Sael odiano fare esperienza del corpo della sorella perché la sua energia, cupa e temibile. rimane palpabile anche nella sua assenza. 

La maledizione dunque non ha una genesi, esiste e permane sulle anime dei tre fratelli. Un’unione di corpo e mente che allude ad un simbolismo prossimo al dialogo contemporaneo, ovvero la fluidità di genere ed il sentirsi meglio in un corpo che non ti appartiene dalla nascita.

In alcuni frammenti mi ricorda Baricco. Probabilmente per il fatto che ci ritroviamo immersi in un universo naturale senza tempo a picco sul mare, dove si incrociano destini intrecciati e “comunicanti”.

Ho letto tutto di Baricco, ma ti assicuro che è molto più violento. Lasciando stare Baricco, che mai mi stancherò di leggere, ho cercato di creare una sorta di cammeo per ogni capitolo. Ogni quadro è racchiuso in una cornice senza tempo. Le immagini sono fondamentali per me ed è per questo che il romanzo mi assomiglia. 

“Anime Comunicanti“ vuol essere un romanzo grafico, vuole evocare immaginari, vuole lasciare libero il lettore di vedere universi lontani, ma prossimi e credibili. È ambientato in un non-luogo, tuttavia i sentimenti dei personaggi sono umani e contrastanti. Per questo attraverso di essi ritrovo la credibilità a cui aspiro.

Anche nelle azioni dei personaggi ritroviamo immagini evocative delle proprie personalità, tutte e tre originali e divergenti: Sael ad esempio, è arida ed emotivamente sterile, raccoglie e colleziona ossi di seppia in riva al mare. Credo che in una narrazione efficace tutto debba essere utile. 

Sì, credo che la scrittura creativa sia anche ritagliare pezzi di vita donando loro ritmo, perché essa è azione. Ma anche le pause sono utili per creare dinamismo.  

Nel movimento narrativo e le sue strutture ritmiche, organiche, anche il realismo viene esagerato o ridotto a seconda delle necessità di scrittura. Altrimenti sarebbe una lista della spesa, un elenco telefonico monotono e anacronistico. 

Hai già pubblicato due romanzi. Il primo un’auto pubblicazione dal titolo “Il Ciclo delle Persone che sentono” (2018), mentre il secondo, edito dalla casa editrice Land Editore dal titolo “Luce, Oltre i Confini del Pensiero” (2021). 
Per la tue esperienze, saprai rispondere a questa domanda: Come scrivi e perché ti sei messa in testa di scrivere romanzi? 

Mi sembra sempre necessario scrivere nell’ottica di chi legge, dunque il mio compito è guidare l’attenzione del lettore su determinati elementi, lasciando dietro di me il superfluo. Per guidare è fondamentale avere le idee chiare, il rumore di elementi superflui non aiuta, tutto deve avere uno scopo nella narrazione, altrimenti non ha senso aggiungere pezzi. Un po ‘ come quando metti la sabbia in un retino, fluisce quello che passa attraverso, il resto rimane tra le maglie. Se ciò che rimane viene messo a forza, credo che risulti solo ed esclusivamente esercizio di stile. E l’esercizio di stile il lettore lo capisce, dunque sottovalutare chi legge è sempre una cazzata perché capisce sempre quando quell’elemento narrativo è sbagliato e poco utile. Dunque, mai sottovalutare chi sta osservando. 

Perché scrivo romanzi? Perché credo che tutti abbiamo bisogno di rifugiarci in mondi diversi a volte, ritrovandoci un riflesso di quello che conosciamo già.

Le tue ispirazioni, i tuoi maestri. 

Ho imparato da maestri iconici che è bene scrivere in modo implicito. 

A me piacciono le storie con pochi dialoghi. Ad esempio mi ispira il cinema orientale. Perché il modo di vivere i sentimenti è latente, celato tra le righe.

Ad esempio nel film del regista giapponese Wong Kar Wai dal titolo “In The Mood For Love” (2000)  ci sono pochissimi dialoghi, ma racconta tutto. Tutto ciò che c’è da dire su quel rapporto, su quella relazione, viene detto in maniera implicita attraverso lo sguardo. Non ci sono scene di sesso. Quel film è esattamente ciò a cui aspiro. 

Allo stesso modo mi ispira Ferro 3 (2004) di Kim Ki Duk, regista coreano che è venuto a mancare l’anno scorso. Regista e sceneggiatore meraviglioso. Un film fatto di silenzi, eccetto qualche parola che il personaggio è costretto a far uscire. Le azioni sono tutto. I gesti sono più carichi di senso rispetto alle parole, anche nella vita credo. 

I miei crucci personali sono i film romantici americani. Mi fanno cagare, gusto personale. Parlano troppo, e fanno poco di concreto. In amore, nella realtà come nella finzione, è necessario dimostrare, è necessario far vedere come ami. Perché le parole non bastano.

Credo che le parole svuotino l’intensità del momento e la sua tensione. I dialoghi fanno perdere il mistero che è necessario, nella vita come nella narrazione. 

Quando è che siamo veramente in panico? Quando le persone a cui teniamo non ci scrivono. Nel silenzio ci creiamo storie e film mentali. Nell’assenza della persona amata ne sentiamo il bisogno. Ci chiediamo il perché delle cose e creiamo altre narrazioni. Ecco lo stesso deve fare il cinema. Lo stesso deve fare un romanzo. Devono parlare poco e se parlano, lo devono fare tra le righe. 

Ma non siamo qui per spiegare come scrivere un romanzo, anzi ti dico che a breve inizierò a registrare dei contenuti multimediali  per la piattaforma Kit for You, un video corso su come sviluppare l’idea per creare una storia che sia inclusiva ed aperta al dibattito moderno. L’obiettivo sarà quello di spiegare come creare dei personaggi  “flesh and bones” in carne ed ossa, ovvero credibili.

Come definiresti i romanzi che si trovano nella tua libreria? 

Come dicevo prima mi piacciono le azioni sospese, mi piacciono le tensioni narrative. Dunque, i romanzi che preferisco sono quelli che lasciano con il fiato sospeso, perché sono efficaci nel guidare il lettore oltre l’ultima pagina letta. 

Mi piace leggere romanzi con uno stile molto definito e storie che mi fanno galleggiare in un contesto, in un’atmosfera, all’interno di un immaginario in cui mi posso specchiare. E così si crea uno scambio, un dialogo implicito tra chi scrive e chi legge. La me lettrice non ha bisogno di sentirsi raccontare tutto, parola per parola, in modo pedissequo. Leggo per immaginare e sognare. E scrivo ciò che mi piacerebbe leggere. 

Credo che L’Amica Geniale” (2011, Editore E/O) sia la saga una delle saghe più belle. Credo che Elena Ferrante sia una penna meravigliosa, intensa e cruda, con una grande padronanza di scrittura e del mistero narrativo. Amo il mistero nelle storie, come i segreti che la vita custodisce per il nostro futuro.

Il mondo editoriale ed i social: come la vedi?

Credo che risulti più semplice pubblicare un romanzo se si riesce a creare un personaggio sui social, che sia simpatico, divertente, con il giusto carisma. Perché a monte hai già persone potenzialmente interessate a comprarlo. 

Come autrice emergente e ragazza comune sto capendo il peso dei social e mi impegno molto anche per curare quell’aspetto. Ma non è semplice. Anzi è molto difficile e mi sono resa conto che il mio ruolo è anche quello di incuriosire ed invogliare a leggere. Ma mi ci impegno, perché anche quei numeri virtuali sembrano essere cruciali nel mondo editoriale di oggi.

Magari, credo che sia più semplice il percorso inverso a quello che ho scelto di fare io. Nel senso che è più semplice pubblicare un libro che vende bene con una casa editrice XY, se a monte ti sei già creato/a un personaggio pubblico sui social. E questo non vuole essere frutto di polemica, anzi, credo che sia semplicemente un dato di fatto comprovato da dati empirici nel mercato editoriale attuale.

Ultima Domanda. Il tuo consiglio di lettura. 

La "Trilogia della città di K.", stupendo perché ti lascia con il fiato sospeso

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Workshop Acquerello Ritratto

All’Ex Mercato Torrespaccata sta per iniziare il workshop di “Acquerello Ritratto“, tenuto da Viviana, artista e professionista del settore. 

Nei primi quattro sabati di aprile 2022, Viviana terrà delle lezioni guidate per dar vita a un laboratorio di apprendimento, affrontando in maniera innovativa il disegno e la pittura dando spazio alla creatività, alla condivisione e alle contaminazioni. 

Due laboratori di Acquerello Artistico, dove Viviana ti porterà ad esprimere i tuoi stati d’animo e le tue impressioni sul mondo attraverso il colore. 

Due laboratori di Ritratto, dove Viviana ti aiuterà a mostrare l’essenza interiore di un soggetto, non soltanto la somiglianza letterale. 

Le prenotazioni ci servono per capire il numero dei partecipanti al fine di svolgere il tutto nella massima sicurezza per tuttə. 

PER INFO E PRENOTAZIONI: info@asscalpurnia.it – Marco Marinelli 366.920.3977 
La nostra insegnante, VIVIANA 351.664.1973

Per tutta la durata del laboratorio sarà necessario indossare una mascherina FFP2 al fine di proteggere sé e gli altri. 

In relazione alle vostre esigenze, il laboratorio potrebbe essere anche svolto in uno spazio all’aria aperta dato che l’Ex Mercato mette a disposizione dei propri soci uno SPAZIO ESTERNO coperto da un gazebo. 

COSTO di ogni laboratorio  30€ + tessera associativa annuale 5€
Workshop 

Acquerello Ritratto 

CALENDARIO APRILE 2022
Tutti i SABATI, ora 10:30 - 12:30 

2/04/2022  - Acquerello 

9/04/2022 - Acquerello 

16/04/2022 - Ritrattistica 

23/04/2022 - Ritrattistica 

COSTO di ogni laboratorio  30€
+ tessera associativa annuale 5€

PER INFO E PRENOTAZIONI: 
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Nadia Turella

Il potere dell’Arte per comunicare e sensibilizzare

Nadia Turella è portavoce di un tema tanto di un tema tanto delicato quanto terribilmente attuale: il femminicidio.

In tutte le sue opere Nadia affronta la violenza fisica, emotiva e psicologica. Attraverso la professione di avvocato civilista spesso si è trovata a gestire situazioni delicatissime partecipando, con grande rispetto e sensibilità, al dolore di tante donne, vittime abusate di ogni età e ceto sociale, che spontaneamente le confidavano una realtà terribile. In diversi casi, una realtà taciuta per vergogna o per paura.

Osservando le sue installazioni emerge una profonda sofferenza, ma al tempo stesso la volontà di denunciare il crimine.

Perché credi che l’Arte possa essere il mezzo di sensibilizzazione? 

Ritengo che l’arte sia decisamente un ‘ponte’ che attraverso le sue diverse espressioni artistiche (danza, musica, pittura, scultura, fotografia, recitazione, lettura, poesia, moda, cinema, artigianato, sartoria, pelletteria, bigiotteria, gioielleria, fumettistica etc..) riesce a superare confini di lingua, religione e cultura. 

L’obiettivo primario è il - non dimenticare -, ricordando i volti, i nomi, i sogni e le paure, delle donne uccise, di quelle miracolosamente rimaste in vita, ma offese nel corpo e nella mente e di quelle dichiarate scomparse.

Attraverso l’arte interagisco con molti giovani, ragazzi e ragazze delle scuole medie e superiori. Nelle micro società, rappresentate dalla famiglia e dalla scuola, l’individuo si forma ed inizia a relazionarsi con il prossimo. Pertanto, ritengo che sia di grande importanza l’insegnamento già in tenera età – come all’asilo – del valore della vita, che non deve essere mai mortificata, così come l’insegnamento delle regole per un corretto comportamento nel rapporto con il mondo femminile. 

Nadia Turella come artista: Quando e come ha avuto la sua genesi. 

Nel mese di novembre del 2016 fui contattata da Isabella Freccia, scrittrice calabrese che personalmente non conoscevo. Lei conosceva i miei lavori artistici sul tema della donna, sia come esaltazione della sua bellezza in quanto tale che come vittima di violenza domestica. La presentazione del suo quinto libro dal titolo ‘Quell’amore che profumava di giuggiole’ si sarebbe celebrata il pomeriggio del 3 dicembre 2016 presso la storica libreria ‘Altroquando’ nel cuore di Roma, vicino Piazza Navona. 

Durante la serata presentai due mie installazioni dal titolo Bella da morire e L’ultimo battito di Ali. Spiegai il loro significato ed era in chiara contrapposizione con il contenuto del suo lavoro che, al contrario, era un inno all’amore. 

Tutto iniziò quindi per caso. Solo successivamente ho iniziato a svolgere uno studio di ricerca e approfondimento sul tema del femminicidio per il quale ancora oggi vengo invitata, come relatrice, nelle scuole medie superiori - per il momento - della provincia di Latina e in particolare nel paese di Sabaudia, Terracina, Fondi - al fine di sensibilizzare un giovane pubblico che va dai 14 ai 18/20 anni: studenti che hanno l’età non solo per essere orfani di femminicidio, ma anche l’età per essere vittime e carnefici.

In queste occasioni, mi presento sia come avvocato civilista del foro di Roma che come artista, proiettando i miei lavori, leggendo due mie poesie e donando, come ricordo dell’incontro, un braccialetto rosso realizzato con un filo di lana, uno dei tanti simboli che denunciano il crimine. Il mio gratuito intervento ha come titolo ‘Il Femminicidio visto attraverso gli occhi dell’arte’.

Quali sono le fonti d’ispirazione a cui attingi ed i grandi maestri che hanno formato il tuo bagaglio artistico e tecnico? 

Mi ritengo autodidatta, Sono una semplice esecutrice, quasi mai un’artista. 

I miei lavori sono definiti ‘installazioni’ e credo nell’arte del riciclo dei materiali di ogni genere. Uso materiali diversi (glitter, perle, pietre, filo di acciaio, plastica, tinta acrilica, colla, sassi, legno, conchiglie, chiodi, stoffa, carta e altro) e tecniche diverse.

I miei punti fermi sono stati i lavori di grandi artisti nazionali e internazionali che hanno fatto la storia dell’arte moderna e contemporanea di ieri e di oggi. Ne cito solo alcuni: Andy Warhol, Lushka Gedmond, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Fernandez Arman, Lucio Fontana, Alberto Burri, Vladimirov Christò e Domenico Paladino.

Realizzo lavori di scultura, pittura, fotografia e ultimamente ho scritto poesie e racconti. 

Quali per tecniche prediligi le tue installazioni? 

Sicuramente la plastica, che lavoro con la tecnica della combustione o accartocciamento utilizzando un particolare phon che mi permette di creare solchi e drappi. La temperatura arriva fino a 1000 gradi e mi aiuto con strumenti per modellarla fino a quando è molto calda.

Spesso sono costretta a utilizzare le dita delle mani che purtroppo non posso coprire con guanti perché non riuscirei a sentire la materia. Questo mi impedisce di realizzare molti lavori in contemporanea. L’altro elemento che spesso utilizzo è la tinta acrilica e la carta dei quotidiani.

Una delle tue opere in particolare mi ha colpita. Il titolo dell’installazione è “L’Ultimo battito di Ali”.
Potresti raccontarci la storia dietro l’opera? 

Per me è sempre molto doloroso e commovente spiegare il significato di questo lavoro, mentre lo realizzavo perdeva la vita Federica de Luca a Taranto il 7 giugno del 2016 insieme al suo piccolo Andrea. 

Federica de Luca (una mamma di 29 anni) e il suo piccolo Andrea (di quasi 4 anni) vennero uccisi dal marito e padre suicida Luigi Alfarano (di 50 anni). 

Appresi la morte di queste due persone (non le conoscevo personalmente) tramite i telegiornali mentre lavoravo all’installazione. Nello stesso momento ricevevo una telefonata, rotta dal pianto e dalle urla. Dall’altra parte della cornetta, una mia cara amica di Roma, ma di origine tarantina, che aveva cresciuto Federica come una zia. Era una sua cara amica e del piccolo Andrea. Conosceva bene anche i genitori di Federica, che in poche ore perdevano l’unica figlia e l’unico nipote. 

L’intero paese di Taranto era sgomento per quanto accaduto. La prima puntata di ‘Amore criminale’ – presentato dalla conduttrice e attrice Veronica Pivetti –  fu dedicata alla storia della bella e giovane Federica De Luca con la terribile ricostruzione della sua storia. I suoi genitori Rita Lanzon ed Enzo De Luca oggi dedicano la loro vita al ricordo della figlia e del nipotino, presentandosi in trasmissioni televisive, come ‘Porta a Porta’ e ‘Domenica in’, affinché Federica non venga dimenticata e perché la loro storia possa essere d’aiuto a quelle donne che ancora oggi vivono una pericolosa difficoltà.

Pensando a Federica ho intitolato l’installazione ‘L’Ultimo battito di Ali’

Federica amava le farfalle che sono il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Il significato del lavoro è l’effetto che causa l’acido su di un corpo con l’aggiunta di diverse pennellate di tinta acrilica rossa per ricordare il sangue. Federica è stata uccisa in maniera diversa, eppure questo lavoro lo sento realizzato per lei. 

Quando hai capito che saresti dovuta arrivare ai giovani attraverso la tua arte in qualità di relatrice nelle scuole medie e  superiori? 

So bene di essere un chicco di sabbia in pieno deserto, ma credo che i giovani siano la parte più delicata e preziosa della società. Sento di doverlo fare in quanto donna e in quanto in vita al solo fine di dare voce a chi voce non ha più.

Gli apprezzamenti che ho ricevuto in privato dai familiari di alcune vittime, e da alcune donne sopravvissute che mi ringraziano, mi invitano ad andare avanti su questa strada, rappresentando per me una grande gratifica. 

Mi hai raccontato che le vittime indirette di violenza domestica, come i figli all’interno del nucleo familiare, spesso trovano il coraggio di esporsi parlando in terza persona, come se le proprie esperienze appartenessero ad un’amica o un amico. 

Credi che, anche esporsi in terza persona, possa essere già un passo di liberazione dalla violenza subita?

Mi è capitato spesso che i giovani intervengano parlando in terza persona. Non escludo MAI che stiano parlando di loro, e non di una loro cara amica. 

Spesso capita che nel pubblico ci siano ragazze molestate dal proprio genitore. Di questa terribile realtà ne vengo a conoscenza dietro una segnalazione riservata. Di conseguenza, il mio intervento – che spesso dura anche due ore – deve necessariamente essere leggero, scorrevole, coinvolgente, a tratti anche divertente dato che mi rivolgo ad un pubblico di giovani che si presentano incuriositi dai temi non solo artistici, ma anche legali. La leggerezza si concretizza quando parlo del contributo della musica, dello sport, dei ‘flash mob’ da parte dei giovani, ma anche della fumettistica e della gioielleria nazionale e internazionale. Proietto video e slide.

Il parlare in terza persona è sempre un buon inizio. Non è detto che possano farlo per aiutare qualcuno ‘nascosto’ nel pubblico e comunque mi rendo sempre disponibile a parlarne in privato con l’interessata/o. 

Nonostante abbia venticinque anni di carriera come avvocato, non è mai semplice raccogliere questo genere di denuncia o di testimonianza, in particolare quando provengono da giovani. 

Credo che il dialogo sia fondamentale. Quando viene a mancare si presenta il pericolo. È necessaria la vicinanza. Mai devono sentirsi soli, dimenticati, non curati. 

Cosa è il Progetto Donna? 

Nel mese di ottobre del 2019 ho ricevuto l’onore di essere nominata presso la Suprema Corte di Cassazione di Roma come membro componente di una Commissione che porta il nome di ‘Progetto Donna’, dove diverse colleghe (civiliste e penaliste) svolgono un grandissimo lavoro a tutela delle donne. Il tutto coordinato da Avv. Angelica Addessi, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e Responsabile della Commissione Progetto Donna. 

Presumo che questa nomina mi sia stata attribuita per il lavoro di sensibilizzazione che da diversi anni sto svolgendo gratuitamente e spontaneamente nelle scuole, al solo fine di denunciare un crimine tanto efferato quanto terribilmente attuale e costante. Durante gli interventi sono spesso affiancata da relatori che sostengono la mia stessa missione in campi professionali diversi. Ho avuto l’onore di incontrare e conoscere psicologi, sociologi, criminologi, professori, magistrati, Autorità delle Forze dell’Ordine e sindaci, romanzieri, giornalisti che, come me, trovano nel dialogo un ponte per non soccombere al silenzio. 

In Italia una donna ogni tre giorni viene uccisa. Durante gli ottantasette giorni di lockdown da coronavirus - marzo / giugno - sono state uccise in Italia due donne ogni tre giorni, con un contestuale drammatico aumento anche delle violenze sessuali e dei maltrattamenti.

Referenze e Link youtube

Intervista rilasciata da Lazio TV negli studi di Terracina (Latina): trasmissione dal titolo ‘Meo Patacca’ del giorno 24 novembre 2020 – puntata 53 della durata di 30 minuti condotta da Germano Bersani
https://www.youtube.com/watch?v=mWZtWjceLzw

Intervista rilasciata on line dalla trasmissione dal titolo ‘Miraggiodilux – Fotografia ed emozioni’ del 07 novembre 2021  – incontro n. 307 – della durata di 1 ora condotta da Lucio Russo (dall’Austria). In diretta contemporanea a Roma con la radio ‘IoGiornalistaTV’.  https://www.youtube.com/watch?v=T4l-JZ2AQ74

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Dopo due anni

Dopo circa due anni di pandemia la ciliegina sulla torta è la guerra nei paesi dell’est. 
 
In questi due anni di pandemia sono emerse e moltiplicate tutte le scelte sbagliate fatte negli anni come ad esempio da Sanità pubblica a Sanità Privata, la poca attenzione alle scuole, però altresì i nostri comportamenti nel quotidiano hanno fatto emergere le stesse cose.
 
Chi sfrutta le difficoltà altrui per guadagnare, ricordiamo le mascherine a 10 € l’una i guanti a 20€, tutti avevano una liberatoria per lavori necessari, passeggiate con animali moltiplicate, otto volte al supermercato per otto cose diverse, autorizzazioni per non mettere le mascherine, e una categoria fino ad allora non ben vista il “Mi manda Picone” di turno, film di Nanni Loy, ha spopolato.
 
Ormai ci siamo tutti abituati che per aprire un negozio, per fare uno spettacolo a teatro, per andare in un pub a cantare, per non fare la fila alla posta, alla banca etc. serviva il “Mi manda Picone” di turno.
 
Abbiamo tutti puntato il dito contro la tangente pagata da qualcuno per far cadere Prodi, chi l’ha presa rispose che non se ne era accorto perché il mutuo lo pagava direttamente la banca.
 
Noi nel nostro piccolo lo abbiamo già messo in evidenza ed abbiamo acceso i riflettori sul no pizzo, che sarebbe ti porto in trattoria, al bar, a teatro gente e ciò che serve, io e la mia famiglia non paghiamo pranzo, cene, donazioni per mille motivi insindacabili, la totale mancanza di attenzione ai giovani, ma solo a chi lo acclama. Tutto questo purtroppo è quello che abbiamo dato in eredità ai nostri giovani. Sicuramente volevamo altro per loro ma questo è ciò che è successo. Per assolvere al compito che ci eravamo prefissati abbiamo deciso quest’anno di dedicare gli sforzi maggiori ai giovani. Per cercare di dare loro una possibilità di crescere culturalmente, senza dover cadere in quel meccanismo perverso. 
 
In questo momento dal lunedì al venerdì si alternano cinque compagnie giovanili che si dividono lo spazio per fare le prove, il sabato mattina con il Teatro sociale con Antonio Turco perché crediamo che sia questa la strada per portare i giovani non a guardare ma a vedere soffermandosi sulla realtà quotidiana.
 
Il lunedì e il sabato mattina abbiamo i ragazzi (minorenni) della Comunità Il Profeta, che insieme a noi stanno recuperando la loro vita. Sempre il sabato viene un ragazzo “in difficoltà“ viene a catalogare i libri della biblioteca.
 
Ogni quindici giorni diamo i pacchi del Banco alimentare con l’aiuto di Francesco e di Roman, anche lui della Comunità il Profeta.
 
Sta funzionando sempre più il giro vestiti e mobilio per chi è in difficoltà. Facciamo un grande ringraziamento a Grande Impero, che dona il suo pane e a Stefano del Banco Alimentare di Fiano Romano per il suo grande impegno. 
 
La collaborazione con le ragazze di Macedonia Teatro, sta producendo più eventi, Festival dell’Arte Spaccata, corti teatrali, giovani cantautori, festival del cinema di giovani esordienti e eventi di street art. 
 
Due ragazze giovanissime, Gaia e Roberta, stanno seguendo una rubrica on line sull’arte in tutte le sue forme espressive, Spacc’Artista. 
 
Come sempre i nostri consulenti culturali Graziano e Marco ci seguono per la storia del Cinema. 
 
Con Daniele, per quanto riguarda il Festival dell’Horror, stiamo cercando di realizzare la IV edizione.
 
Per ultimo e non per importanza, Emanuele e Roberta, stanno pensando ad un prossimo evento Cosplay
 
In tutto questo ci fa piacere far notare che per il 95% sono giovani che decidono, organizzano e realizzano, noi facciamo loro da spalla negli eventi che stanno organizzando. 
 
A giorni vi daremo l’appuntamento con la street art. 
 
Concludiamo ricordando che anche quest’anno manterremo il costo della tessera 5€ , in alcuni casi chiederemo 2 / 3 euro per le compagnie, affinché dopo tutte le difficoltà passate, non muoiano.
Come sempre chi ci chiederà di usare lo spazio per le prove o per altro occorre solo tesserarsi.

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Grazie a tutti.

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Spacco l’Arte

Macedonia Teatro non si ferma, e oltre al Festival dell’Arte Spaccata, sta organizzando una serie di eventi culturali all’interno dell’Ex Mercato Torrespaccata.
 

Teatro, Cinema, Live Painting, Musica dal Vivo, Slam Poetry, Stand Up Comedy, Open Mic. 

Già dal 25 marzo 2022, Macedonia Teatro ti aspetta all’Ex Mercato di Torre Spaccata. L’Officina della Cultura vuole essere punto di riferimento per creativə e la giovane compagnia teatrale sente il bisogno di creare uno spazio per artistə che hanno voglia di fare. 

Macedonia Teatro ringrazia Tommie Qubla che si occuperà della direzione artistica di uno degli eventi in programmazione; Claudia Auricchio per le grafiche; Ra-tô-ghè-ton per le illustrazioni. 

Seguite Macedonia Teatro per rimanere aggiornati sul primo appuntamento il 25 marzo, e sui prossimi! 

Per qualsiasi cosa, potete scrivere: organizzazione@macedoniateatro.it 

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

Scopri i frutti della Macedonia » 
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Festival dell’Arte Spaccata 2022

CONCORSO “Teatro Spaccato”

II Edizione 

CONCORSO PER CORTI TEATRALI APERTO AD ARTISTI/E UNDER 35 

L’Associazione Culturale Calpurnia di Roma indice la seconda edizione del concorso per corti teatrali “Teatro spaccato”, sotto la direzione artistica di Macedonia Teatro

Teatro Spaccato” nasce con l’intento di offrire uno spazio di esibizione, incontro e confronto a Compagnie, Associazioni Culturali, Gruppi informali e singoli Artisti/e UNDER 35 nonché l’occasione di far crescere e sviluppare il proprio progetto agli Artisti e alle Artiste finaliste. 

Il concorso si terrà presso l’Ex Mercato di Torre Spaccata (Via Filippo Tacconi, 11 – 00169 Roma) e si svolgerà all’interno del Festival dell’Arte Spaccata – II edizione dal 3 al 5 Giugno 2022. 

Saranno ammessi, dopo una fase di selezione, da un minimo di 6 a un massimo di 15 corti, la cui rappresentazione si svolgerà nel corso di tre serate. 

Il/la primo/a classificato/a avrà la possibilità di svolgere 120 ore di prove gratuitamente presso il Teatro Melies dell’Ex Mercato di Torre Spaccata con una restituzione finale aperta al pubblico, il/la secondo/a classificato/a avrà la possibilità di svolgere 90 ore di prove, il/la terzo/a classificato/a avrà la possibilità di svolgere 60 ore di prove. 

I tre corti finalisti saranno inoltre invitati a partecipare a una manifestazione culturale all’aria aperta prevista per Luglio 2022 e organizzata dall’Associazione Culturale Calpurnia e Macedonia Teatro, al fine di creare un’occasione di incontro, di scambio e di aggregazione con un pubblico quanto più ampio possibile. 

Scopri di più sul Festival » 
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SPACC'ARTISTA

SPACC’ARTISTA

L’Ex Mercato di Torre Spaccata – L’Officina della Cultura è lieta di presentare una rubrica interamente online, disponibile sul sito e sui canali social Instagram e Facebook

SPACC’ARTISTA 

Non ha confini geografici. Non conosce limite fisico. Ha un solo obiettivo: valorizzare l’estro creativo degli artisti e delle artiste che hanno scelto, o che sceglieranno, l’Officina della Cultura per mostrare le proprie opere. 

Dalle mostre permanenti a quelle temporanee, l’Associazione Culturale Calpurnia si è impegnata dal 2012 per intarsiare d’arte l’Ex Mercato di Torre Spaccata. È uno spazio di 1000 metri quadrati dal volto industriale e bohémien situato nel cuore di Roma Est. Nel corso degli anni abbiamo tessuto relazioni con artisti ed artiste. Abbiamo collezionato e custodito le loro opere d’arte. In segno di riconoscenza abbiamo in serbo un progetto totalmente in digitale.

SPACC’ARTISTA è una rubrica social che vuole raccontare
il punto di vista degli artisti e delle artiste. 

Abbiamo deciso di creare uno spazio digitale sul nostro sito interamente dedicato a chi si definisce artista ed è  interessato/a a collaborare con noi. 

Crediamo nella molteplicità delle forme e dei contenuti nell’arte. Conosciamo l’ampiezza delle tecniche che possono essere utilizzate per creare. Per questo motivo, abbiamo deciso di dedicare uno spazio interamente online a tutti coloro che si definiscono: Artisti

Apriamo le porte della rubrica SPACC’ARTISTA a tutti coloro che hanno un’opera da mostrare e una storia da raccontare attraverso di essa. 

Nessun limite, nessun confine. Abbiamo sempre bisogno di nuovi impulsi e nuove collaborazioni. Sentiamo sempre il bisogno di aprire le porte verso chi crede nella nostra stessa missione. 

Non importa in quale regione siete residenti, non importa la tecnica con cui esprimete il vostro essere creativi. A noi interessa solo che vogliate raccontare la vostra arte. 

Pittura, Scultura, Fotografia, Grafica, Street Art, Incisione, Ceramica, Musica, Performance… Crediamo nelle molteplici sfumature dell’Arte. 

NON IMPORTA COME, DOVE O QUANDO. 
CERCHIAMO ARTISTƏ E LE LORO STORIE.
 

AAA: SPACC'ARTISTA CERCASI

AAA: SPACC’ARTISTA CERCASI 

Per poter partecipare al progetto digitale, è NECESSARIO inoltrare la propria candidatura compilando il form disponibile sulla pagina dedicata, AAA: SPACC’ARTISTA CERCASI

La finestra di candidatura resterà sempre aperta. Non vi è alcuna data di scadenza per poter partecipare in quanto si tratta di un progetto in divenire. Si trasforma insieme alle persone che ne vogliono far parte. Per questo motivo lo definiamo un progetto che ha a cuore il punto di vista degli artisti e delle artiste. Guardare il mondo attraverso i loro occhi per mostrare cosa si vede da quella prospettiva. 

Una volta che avremo ricevuto la vostra candidatura potreste essere contattati via email e/o telefonicamente da parte dell’Associazione Culturale Calpurnia che gestisce lo spazio culturale dell’Ex Mercato di Torre Spaccata. Compilando il modulo di partecipazione, potremo sapere in che modo vorrete essere contattati, se telefonicamente o via email. 

Vi aspettiamo e non vediamo l’ora di potervi conoscere! 

SPACC’ARTISTA 
Cerchiamo Artistə e le loro Storie 
spaccartista@asscalpurnia.it 

ASSOCIAZIONE CULTURALE CALPURNIA 
info@asscalpurnia.it – 339.791.9309 

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CREDITI: 
interviste, comunicazione e grafiche » Gaia Tirone 
sito e grafiche » myškin 

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Festival dell’Arte Spaccata 2021

Macedonia Teatro ha realizzato il video di presentazione della prima edizione del Festival dell’Arte Spaccata 2021. 
 
Tre serate all’insegna dell’Arte, del Teatro e della Musica. 
 
Il Festival è ideato e diretto da Macedonia Teatro, una giovane compagnia romana, e organizzato in collaborazione con il team del Cinema Generazionale. A cura dell’Associazione Culturale Calpurnia e grazie al sostegno del Teatro Tor Bella Monaca

Grazie a Macedonia TeatroCinema Generazionale, a tutti gli artisti ed artiste che sono stati con noi durante il Festival! 

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in presenza e in live! 

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